sabato 22 dicembre 2012

PICCOLO, GRANDE UOMO...

mio fratellino Paolo, io, mia sorellina Alice


.....ricordo ancora la scena come fosse ieri....eravamo nel cortile di casa mia sorella, mio papà ed io. Papà teneva in braccio quella sbirula di mia sorellina quando ci annunciò che mamma aspettava un bebè. Mi sono sentita al settimo cielo e ricordo in modo nitido di essere corsa in borgata e di aver raggiunto mamma e di averla abbracciata forte dicendole che ora sapevo.... allora avevo 12 anni scarsi e sarei diventata di nuovo sorella maggiore. Se penso a ciò che 6 mesi dopo mi ha legato così tanto al mio fratellino sorrido e mi emoziono ancora tanto. La notte del 29 febbraio è nato come fosse Gesù bambino....di notte, al buio, al freddo, velocemente e soprattutto in casa, lui, che mia mamma sperava tanto fosse un maschietto, Paolo. Ho sentito e visto le ultime spinte di mia mamma, ho visto uscire questo batuffolo e sentito mia mamma esclamare che fosse un maschio, dopo aver toccato i suoi genitali al buio...sono corsa sotto a scaldargli l'acqua perr il bagnetto e sono corsa in borgata a chiamare i vicini per avvisarli del nuovo arrivo....
Negli anni a seguire ricordo che Popi, così lo chiamavamo, cresceva molto sveglio, molto intelligente e attento a tutto. Ricordo solo a sprazzi la mia vita con lui, era silenzioso e dolcissimo, quando giocavamo con le macchinine mi usava come pista su cui far circolare le sue macchinine.....me lo ricordo intento a giocare sul muretto della cucina con un sacco di automobiline accodate una dietro l'altra e trascorreva le ore a farle andare avanti di mezzo centimetro dalla prima all'ultima e poi ricominciava....quando giocavamo a Memory vinceva sempre lui perchè aveva una memoria da far paura....era mio complice quando volevo andare in giro e volevamo mangiare qualche schifezza.....giravamo insieme e mi teneva le parti....finchè mamma non gli chiedeva a colpo sicuro, sicura di scoprirci.....quando arrivava una macchina dal fondo della strada della borgata lui riconosceva subito il motore e diceva che stava arrivando la macchina di quella marca e noi increduli ci affacciavamo dal muretto che dava sulla borgata solo per vedere se quello che aveva detto era giusto....e lo era sempre!!!! Ricordo che quando era piccino a me sembrava un bambino bellissimo e a mia mamma no, e quando lo diceva io mi arrabbiavo tantissimo... Mi ricordo quando saliva in macchina con me, fresca di patente, come si stupiva che viaggiavo come una pazza per le curve fino in paese......
Me lo ricordo un pò più grande, quando andava a scuola e faceva disperare mia mamma perchè non aveva voglia di studiare e a tutti noi pareva un torto così grande che una mente così sveglia ed intelligente potesse non aver voglia di studiare....ero persino andata ai colloqui degli insegnanti con mia mamma per aiutarla a mettersi meglio le mani nei capelli....


....e poi lo guardo adesso, quasi 25enne e mi emoziono vederlo così grande, così alto...lo scruto e mi diverto  vederlo giocare con le mie bimbe, con quella pazienza serafica e quella dolce severità che usa per stare con loro....lo osservo mentre cucina, mentre legge e si informa sulle ricette, mentre si guarda allo specchio, mentre mangia, mentre semplicemente pensa a qualcosa grattandosi il mento.....così affettuoso e amorevole, adoro il rispetto che ha per mamma e papà e per il resto della famiglia....taciturno ma appena apre bocca divertente, talmente spontaneo che non puoi non ridere.... talvolta si innervosisce perchè qualcosa non va come vorrebbe lui, ma non alza mai la voce, nè si scompone più di tanto.....sto avendo la fortuna di lavorarci insieme ora che abbiamo aperto il ristorantino insieme. Ho tanto da imparare da lui, che tutto sembra essersi capovolto....la sorella maggiore non sembro più io, ora è lui quello che tiene le redini della nostra coppia....è lui che mi dimostra il lavoro, lui che mi insegna a fare determinati lavori in sala, che mi rimprovera....gli anni di lavoro nel campo della ristorazione gli hanno dato una sicurezza strabiliante e siamo un pò come quando era piccolo ed io gli insegnavo a colorare dentro le righe, gli dimostravo i numeri, lo aiutavo a disegnare....
...rimpiango un pò quei momenti, ma solo perchè il tempo è passato così velocemente da quella notte in cui sono stata svegliata dai trambusti del trasloco dei letti per far partorire mamma nella nostra cameretta, che ora mi ritrovo un fratellone cuoco e non mi sembra vero tutto ciò. Da quando ha cominciato a lavorare lo si vedeva sempre meno, finchè addirittura non è andato a vivere in Spagna.....allora mi era sembrato di subire un abbandono nonostante non ci si vedesse spesso....ma meno male che avevo la mia famiglia e il lavoro a cui pensare così non pensavo troppo alla sua lontananza....se Dio vuole è tornato e ora me lo posso godere per tutti gli anni in cui me lo sono un pò perso....anche per la felicità di mamma e papà che ci rivedono tutti e tre insieme.... =)

mia sorella Alice, mio fratello Paolo, Io

domenica 23 settembre 2012

Voglia di vivere sul serio....

Da quando sono rimasta a casa da lavoro ho approfondito alcune conoscenze su internet, su facebook e anche dal vivo. Mi sono iscritta a vari gruppi, ad un GAS (gruppo d'acquisto solidale) locale e partecipo ad alcuni incontri con mamme e bimbi della zona. Tutto sarebbe normale se non fosse che questo approfondimento e queste conoscenze mi hanno sconvolto, dentro di me, la mia vita. Già da quando sono rimasta incinta della terzogenita, 4 anni fa, ho cominciato a pormi qualche domanda e a parlarne con mio marito. I miei dubbi erano focalizzati sulla nostra salute, oggi sempre più precaria, sull'alimentazione, sempre più trascurata, su uno stile di vita in cui, per la verità, ci sono nata vissuta e cresciuta ma che, per vari motivi, andando via di casa ho voluto abbandonare. Bene, con la nascita di Maddalena ho cominciato a rimettere a fuoco sulla mia vita: su come sono sempre stata in ottima salute, per merito di scelte (drastiche) dei miei genitori, su come mi sono sempre distinta rispetto agli altri riguardo i denti, le malattie, l'ossatura, i capelli....a ben pensarci tutto ciò che non mi è mai capitato (rottura di arti, carie, influenze continue, ecc) non era avvenuto per pura fortuna e cominciavo a capire che la frase del filosofo Feuerbach "Siamo ciò che mangiamo" non era stata detta tanto per dire, ma aveva alla base una serie di motivazioni ben valde per poterci credere e poter soprattutto mettere in pratica. Le stesse cose che il mio papà, pur non essendo un filosofo, nè un medico, nè un personaggio famoso, mi aveva sempre detto e, a forza di ripetermelo (non ha mai smesso, nemmeno ora che il mio stile di vita è cambiato, per fortuna!!!) un pò nella mente me l'ha inculcato. Col senno di poi mi rendo conto che gli sono voluti ben 33 anni perchè le sue insistenze, la sua caparbietà e la sua pazienza (soprattutto!!!) cominciassero a dare qualche piccolo frutto, ma credo che dopo 4 anni un pochino fiero di me possa esserlo. Se con la gravidanza di Maddalena qualcosa in me si muoveva, quella del nostro ultimo pupo ci ha dato proprio il via per una "nuova" avventura di famiglia. Oltre all'appoggio, all'esempio teorico e pratico e all'ausilio tecnico dei miei genitori, ho avuto il supporto di alcune donzelle che piano piano si sono insinuate nella vita mia, di mio marito e delle nostre figlie. Piano piano, in silenzio, in punta di piedi, mi si è aperto un mondo fatto di tutto ciò che non è la vita normale e quotidiana. Mondo già visto fare da mia mamma e da mio papà, ma che per me è sempre stato fatto solo da mia mamma e mio papà.....Pannolini lavabili, serenità nell'allattamento e allattamento prolungato (ovvero non solo i 6 mesi canonici e poi via con lo svezzamento), alto contatto con i propri figli, passaggio dall'alimentazione tendenzialmente vegetariana al tendenzialmente vegana, autoproduzione, semplicità di vita, riutilizzo del regalo/baratto/cambio/presto. Insomma, tutto ciò che avevo vissuto con i miei genitori fino al giorno in cui mi sono trasferita fuori casa (stile che, naturalmente, loro non hanno mai cambiato) l'avevo accantonato per darmi alla pazza goia di una vita mai provata prima. Dopodichè sono tornata sui miei passi. E' un pò come andare a cavallo a briglie sciolte e poi far rientrare l'animale con le redini dove ti serve....mi sono sentita un pò il cavallo della situazione. Appena ho potuto ho approfittato di ciò che non avevo mai veduto/vissuto/provato (da sola, ovviamente, sulla mia pelle). Pian piano, con l'aiuto esterno, sono rientrata nei canoni del recinto. Non che mi piaccia l'idea di girare intorno ad un palo, nè tantomeno vederlo fare ad un purosangue, ma in questo caso per noi è stata una grande fortuna rientrare nelle abitudini alimentari e di vita avute da bambina.

Intanto questo gruppo, chiamato Semi di Lino, mi incuriosiva sempre di più. Chi ne fa parte è fortemente motivato eticamente ed ecologicamente. La maggior parte delle mamme, future mamme e plurimamme sono vegane, alcune sono vegetariane, altre onnivore ma rientrano in quella fascia di ecomamme che si richiede per poter, più che altro, confrontarsi con le altre....Queste ragazze sono entusiasmanti, ognuna di loro ha idee che turbinano per il forum o il gruppo di fb che mi sorprendono ogni volta. Ci sono mamme decisamente giovani che fanno "invidia" perchè alla loro "tenera" età (d'altronde tra qualche anno avrò 40 anni e non sarò decrepita ma di sicuro non sono più 20enne anche se, a ben pensarci, il mio viso da bimba non dimostra l'effettiva età degli anni 70....sigh sigh.... =))  ) le vedi impegnate tra un pannolino lavabile e la lavorazione della pasta madre, tra il documentarsi per un pediatra "serio" e l'autoproduzione di vestitini per i loro bebè....loro sanno fare tutto, hanno idee su tutto e mi coinvolgono nel mio entusiasmo di avvicinarmi il più possibile al loro stile per riallacciarmi a dov'ero rimasta quando dai miei facevo tutto ciò, inconsapevole del fatto che quanto stavo imparando sarebbe stata la mia vita in futuro....lavorare la terra, fare le conserve, imparare le dosi per fare il tofu o rinfrescare la pasta madre al posto di papà, cucire le palline yo-yo con la macchina da cucire a pedali, cambiare il fratellino mettendogli il ciripà, cucinare cibi non raffinati e senza zucchero o sale, assistere e aiutare i mie durante i corsi di cucina .....insomma, guardo con piena ammirazione queste ragazze e penso: ma perchè ho abbandonato questo stile di vita così importante, così semplice ma così completo?? Dov'ero, cosa facevo e come vivevo quando avevo l'eta di queste ragazze?? E alla fine non ho risposte che non mi deludano, soprattutto per come sono sicura di aver "deluso" i miei genitori quando i primi anni avevo reintrodotto carne, pesce, uova, latte e formaggi e abbandonato tutto ciò che aveva a che fare con una vita semplice. Però mi consola il fatto di esserci di nuovo, di aver abbandonato la cucina imparata alla scuola alberghiera e di essere riuscita, malgrado tutto, a ritornare in cucina più volenterosa di imparare e convertire le mie ricette su stile cruelty-free......
Sto imparando un sacco di trucchi ed un sacco di cose da queste ragazze: la ragazza che mi ha colpita di più è Maria Rita, ragazza molto giovane con 2 bimbi. Una delle prime volte che l'ho conosciuta aveva la bimba in braccio di 10 mesi circa senza pannolino. Da lei ho appreso l'esistenza dell'EC (Elimination Comunication-comunicazione sull'eliminazione): togliere il pannolo al neonato di pochi mesi comunicando in modo profondo con lui e rispondendo ai suoi bisogni e alle sue esigenze in modo del tutto naturale. In effetti ciò che una mamma dovrebbe fare con i suoi figli al 100% e che in effetti non tutte sanno e fanno. 
Quando Silvia (il capogruppo, la mente e il braccio ed ora anche la panza del nostro GAS)è rimasta incinta la seconda volta, ho visto che continuava tranquillamente ad allattare il primo figlio ormai all'anno e mezzo compiuto e mi è venuto subito di chiederle come avrebbe fatto nel momento in cui sarebbe nato il bebè ad allattarli insieme, con una semplicità disarmante mi ha risposto: "allattamento a tandem!"....in efetti poco tempo dopo l'ho visto in pratica da Maria Rita. Entrambi i suoi bimbi ciucciavano ognuno al suo seno con naturalità. Così ho imparato cosa fosse. 
Con Isabella ho ri-appreso la cucina senza zucchero. Niente zucchero nei dolci, nei biscotti, nei muffin....niente. Io che già ero passata dal raffinato allo zucchero di canna mi sentivo "brava" mi sono resa conto che col malto, succo d'agave e soprattutto con l'uvetta, i dolci venivano buoni,dolci lo stesso ma soprattutto venivano!!! E così anche io ho eliminato del tutto il veleno dalla dispensa. 
Angelica mi ha insegnato quanto un essere umano può amare un animale trattandolo come tale ma con immenso amore. Incondizionato, illimitato, totale ma soprattutto senza ricambio. Penso sia meraviglioso vedere tanto amore così, siamo ad un punto in questa società che non si sa più cosa sia l'amore. Beh, vederlo esprimere in modo così naturale anche verso la sua bimba e il suo maritozzo è bellissimo e mi apre il cuore. Adoro la mia Angie!!!
Marika l'ho vista la prima volta col suo bimbo in un'azienda agricola in cui c'era un buffet veg. mi ha colpita la sua pazienza e il modo di parlare calmo, pacato ma allo stesso tempo gioioso e rilassato col suo bimbo. Davanti ad una qualsiasi reazione positiva o negativa del suo pupo lei reagiva con un aplomb disarmante. Io che mi sento di perdere la pazienza in un attimo e non importa dove sono; potrei urlare, arrabbiarmi o sgridare le pupe, vedere lei così calma e tutta d'un pezzo mi ha suggerito (probabilmente in modo involontario) che le stesse cose che io dico alle mie figlie in modo brusco e senza tolleranza, avrebbero più ritorno con un bel sorriso e molta più pazienza.....epperò se è dura....ho provato a mettere in pratica...ma mamma mia!!!!
Aurora: di lei amo la naturalità del fregarsene del giudizio degli altri che in contemporanea sbatte contro lo star male per i suoi figli. Mamma allo stato puro, genitrice, educatrice all'ennesima potenza. Non dice una parola fuori posto (che nel mio gergo di scaricatrice di porto chiamo parolaccia.... eheheh!!), voce di una dolcezza allucinante, viso abbagliante, con 3 figli uno più bello (dentro e fuori) dell'altro. Sto avendo la fortuna di approfondire la conoscenza sua e della sua famiglia, avendo figli della stessa età e ci è capitato di uscire insieme. Colpisce vederla stare male quando vede i suoi figli litigare (non credo che nessun genitore ami vedere i propri figli che litigano e magari arrivano alle mani, ma so che tanti riescono a superare la situazione o alzandole a sua volta o fregandosene di ciò che accade. Ma capisco bene il senso di frustrazione quando anche io vedo le mie che si attaccano per bocca o per mano....)e come cerca di riappacificarli dopo....con una pazienza davvero ammirevole, con uno sguardo severo ma dolce che non le si può dire di no. Adoro Aurora, mi sta insegnando che la tolleranza e la pazienza verso i propri figli è l'arma migliore per tenerli vicini a sè in questo momento di confusione legata all'età. Cosa faticosa ma decisamente indispensabile....
Merigiò è venuta a vivere al mio paese qualche mese fa. Le ho visto la panciotta crescere mese dopo mese ed è una maestrina semplice, dolce, che piace molto anche ai bimbi, perchè la mia secondogenita è già pazza di lei....Festeggeremo insieme il primo compleanno del mio Pisellone e la nascita del suo....a lei devo la dolcezza con cui ha conquistato le mie bimbe. Vorrei che avessero un'insegnante bella così (ovviamente per bela non intendo solo fisicamente...!!) da cui imparare l'amore per il prossimo. Non tutti gli insegnanti lo tramandano ai propri allievi....
Con le mie amiche qui citate e con le altre con cui non ho ancora approfondito del tutto la conoscenza (Alessia, Annalisa, Monica, Giuliana,ecc) ma che comunque sono pilastri importanti ed indispensabili per il gruppo, sono riuscita ad analizzare varie tematiche per me importanti ad es. i vaccini. Se potevo avere qualche minimo dubbio sul vaccinare sì o no (ma non ne avevo affatto!!) ora ne sono certa. La scelta che ho fatto è stato uno dei  regali più importanti che potessi donare ai miei pupi. L'allattamento: grazie alle ragazze ad oggi, dopo 8 mesi di vita, allatto ancora quasi in modo esclusivo il Pisellone. Cosa che non avrei mai creduto di poter fare, dato che con  le altre pupe sono arrivata al massimo della soglia di 5 mesi, arrancando, strizzando i capezzoli e facendo riti spettacolari ogni volta che era ora di allattarle. Per me questo è stato un passo davvero importante. mi ha dato una carica che non sentivo più dal primo parto andato male e tutti gli altri appresso al primo. Ho sempre creduto che una mamma fosse completamente tale dopo aver partorito in modo naturale e allattato allo stesso modo. Ovviamente non è così, e va da sè che per essere una Mamma a tutti gli effetti non basta partorire ed allattare, ma è sempre stato il mio cruccio di non sentirmi completa.  Partorendo con 4 cesarei e non riuscendo nemmeno ad allattare un minimo senza dover ricorrere al latte artificiale, il mio ruolo non l'ho mai sentito definito. Ora che sto arrivando vicina all'anno del pupo e che starei per escludere il latte artificiale mi sento già con un piede in Paradiso, dalla felicità, e non sarei a questo punto se le ragazze non mi avessero dato una mano, un sostegno ed un aiuto nei momenti di crisi che ho avuto quando credevo di non avere più latte. Riconoscenza per tutta la vita.... =)))  L'autoproduzione: è stato un aspetto importante che ho approfondito con loro e che mi ha permesso di giocarmela con Mirko quando ho deciso di chiudere l'attività e dedicarmi alla mia famiglia. In effetti se si comprano le materie prime c'è un bel risparmio sul prodotto finito. Non che non lo sapessi, ma saperlo e metterlo in pratica implica un passo non indifferente. Che però ora sto riuscendo a concretizzare con il loro aiuto a voce, sui loro post o sui link/indirizzi/conoscenze che passano. Il baratto/regalo/riutilizzo: già un pò di tempo fa mi ero accorta che le spese al mercatino dell'usato si riducevano non poco. Il trucco è quello di non pensare all'oggetto come usato ma come al fatto che gli si ridà una nuova vita. La stessa cosa vale per i vestitini e oggettistiche dei bambini che in questo gruppo non smettono mai di vivere, ma continuano a girare e dare un perchè alla loro esistenza. Con il gruppo ho imparato che si può anche donare senza per forza ricavarci un guadagno: il vero vantaggio è il sentirsi poi bene con se stessi perchè si è aiutate altre persone. Non sempre è davvero così profiquo il guadagno dei soldi, che fa molto materiale il gesto. 


Insomma, potrei andare avanti ancora per ore, ma il succo è che è stata davvero una fortuna riuscire in poco tempo a conoscere tutte queste ragazze che in un modo o in un altro mi fanno sentire una persona migliore: con veri valori da tirare fuori sul serio ed insegnarli senza riserva ai miei figli. Con un minimo di consapevolezza su quanto l'essere umano inquini anche solo consumando carne e derivati, utilizzando per comodità oggetti usa&getta e buttando via oggetti che si potrebbero far girare fino a completa usura. 
Quindi è un sincero grazie, ma che viene proprio dal profondo del mio cuore ad Angelica, Aurora, Maria Rita, Isabella, Silvia, Marika, Merigiò e a tutte le altre che spero di avere la fortuna e l'onore di frequentare un pò di più, per essere come siete, per gli insegnamenti che mi avete dato finora e che sicuramente mi darete in futuro, per la semplicità delle vostre vite e la generosità del volerle condividere con me. Ma grazie soprattutto per aver risvegliato in me quella vera e sana voglia di vivere che si era assopita da un pò di anni a questa parte e che sbatteva con la voglia di essere diversa dalle persone comuni e da voler vivere in modo differente rispetto alla società attuale. Evidentemente solo gli insegnamenti di mamma e papà non bastavano a darmi il via. Mi auguro di poter contraccambiare in qualche modo tutti questi consigli/esperienze/indicazioni che ho elaborato finora. Grazie, grazie, grazie.






sabato 30 giugno 2012

FINE DELL'AVVENTURA....


 Fine. Fine di un'avventura durata quasi 5 anni. Solo chi ha passato il momento di una chiusura attività sa cosa si prova a svuotare un locale di ogni ben di Dio e consegnare le chiavi. Da una parte ci si sente sollevati pensando a ciò che si vorrà fare in futuro. Dall'altra ci si sente di aver "buttato" via tutti quegli anni.....
Quando ho preso l'attività di lavanderia, ho pensato che avevo trovato il modo di conciliare il lavoro (mio di donna-mamma) con la famiglia. Tenere le mie due bimbe in negozio, aiutarle a fare i compiti, a giocare con loro, a farle dormire nel retro, pensavo fosse il modo migliore per poter stare con loro e seguirle mentre io lavoravo, al posto di doverle lasciare ai nonni, babysitter e comunque allontanarmi da loro. Col tempo, però, mi sono resa conto che non era proprio il lavoro più adatto per stare con i bimbi: un pò perchè ho subito avuto problemi col vicinato che non mi permettevano di lasciare le bimbe a giocare nel cortile del retro del palazzo. Un pò perchè la lavanderia è un tipo di lavoro che quando aspetti il cliente, devi lavorare per lui....E un pò anche perchè dopo meno di un anno che ero lì, sono rimasta incinta di Maddalena e dopo pochi anni del Pisellone. Nel giro di 4 anni e mezzo vi ho "sfornato" 2 cuccioli per cui tutto è cominciato ad essere difficile. Dopo nemmeno 6 mesi che lavoravo alla grande il macchinario principale (la lavasecco) ha cominciato a zoppicare, dopo un anno scarso la crisi ha gambizzato tutti, attività comprese, poi litigi a non finire col vicinato (arrivati ad alzarsi quasi le mani, urlarsi in faccia, farsi i dispetti e chiamare i carabinieri....), altri macchinari o pezzi di macchinari che man mano mi lasciavano ed erano da cambiare ed io che cercavo disperatamente di superare il tutto con l'affetto dei clienti e della famiglia.
Ma arrivi ad un certo punto che tutto ti abbandona. Oppure tu abbandoni tutto. Niente più marcia: la famiglia, i pupi, il rapporto con il marito, le spese divoratrici....allora devi prendere una decisione.


 Ho messo in vendita l'attività più che per i soldi, per la continuità dell'attività, per non passare tutti i giorni davanti al locale e vederlo vuoto, triste e in affitto. E invece....
Ma ora che è tutto finito, comincia davvero la mia nuova vita.
Però in questi 5 anni ho avuto la fortuna di conoscere molte persone e questo lavoro mi ha insegnato molte cose. Tra le quali:
----> la cattiveria è una pianta grama: esistono persone veramente cattive, che pensano di essere furbe, che approfittano della tua ingenuità e che provano ad annientarti ma non sempre la fortuna e il buon Dio sono dalla loro parte.....c'è chi tramite avvocato ha provato a chiedere un rimborso di un vestito da sposa solo perchè pensava che fossi assicurata e che ha smesso di appellarsi aperchè ho capito l'inganno; c'è chi  ha minacciato le mie figlie di prendere loro per i capelli se avessero sporcato il cortile quando qualche giorno prima diceva che era bello vederle giocare nel cortile....
----> L'amministratore di condominio: c'è una categoria di lavoratori che in linea generale (ovviamente non tutti, anche i miei zii sono in quella categoria ma spero e sono sicura che loro non siano così perchè al di fuori del lavoro non sono disonesti, quindi...)viene scelta per fare da mediatore tra gli inquilini, ma i due che ci sono stati nel palazzo dove c'è il negozio hanno fatto sempre i comodi e seguito i bisogni di una famiglia in particolare, solo perchè questa ha 3 alloggi su 16 e perchè i componenti di questa (pessima) famiglia urlano più forte degli altri.... questi sono stati gli amministratori di condominio. Uno faceva un sacco di pasticci e non sapeva gestire nè i conti nè le persone con cui trattava o che lo chiamavano. L'altro invece, agli inizi della carriera, ha preferito compiacere alla famiglia in questione che fare gli interessi dell'intero palazzo in modo da poter avere in futuro carriera sicura....mah....
----> Il cliente non ha sempre ragione: un grande numero di persone mettono a dura prova la pazienza di chi sta dietro al bancone: insultando, sbeffeggiando, borbottando, parlandoti alle spalle, prendendoti in giro.  Sono gli stessi che prima ti danno dell'incompetente perchè pretendono il massimo e poi dopo qualche anno tu per loro sei diventato indispensabile....
----> La pazienza è la virtu dei forti: rincorrere le persone chiedendo loro anche il corrispettivo in denaro perchè venissero a ritirarsi alcuni capi lasciati in lavanderia per tutta una stagione....la cosa bella era sentirsi dire sempre la stessa cosa: "domani passo...." e non vederli mai.....
----> La confidenza alimenta la conversazione più dell'intelligenza. (François de la Rochefoucauld): quante confidenze e confessioni, quanti pianti e quanta tristezza le mie orecchie hanno sentito in questi anni dai clienti più affezionati. ma come li ho sentiti, così li ho cancellati. In quelle mura che ho lasciato oggi saranno conservate per sempre tutte le rivelazioni fattemi. Potessero parlare immagino che le mura (in generale) avrebbero tanto da raccontare.....

 Mi mancherà il lavoro, mi mancheranno alcuni clienti, il caffè e le colazioni presi con i vicini di negozio, i pasaggi delle amiche per un bacio o una risatina veloce, mi mancheranno i periodi in cui non riuscivo a passare da una stanza all'altra tanto ero piena di lavoro e i periodi in cui mi giravo i pollici perchè periodo morto.
 Ma quando la famiglia chiama, una mamma non può che rispondere a suo favore. 
E così si è chiusa la mia grande avventura di artigiana, commerciante ma più familiarmente:
 BELLA LAVANDERINA. =))









martedì 12 giugno 2012

TEMPO DI ASILO.....+ RICETTINA (Torta di Pandolce)

La scorsa settimana Mirko ed io siamo stati convocati alla riunione dell'asilo per l'inserimento di Maddalena il prossimo settembre. Per noi è già la terza riunione a cui assistiamo e devo purtroppo riconoscere che ogni volta è sempre peggio.....per la terza volta sono uscita da lì esasperata e disgustata, ribadendo per l'ennesima volta che mi dissocio dal modo di essere mamma che si deduce siano alcune genitrici agli occhi delle maestre. Innanzitutto conosco la maggior parte delle educatrici di quella scuola dell'infanzia da una decina d'anni. Sono un gruppo molto unito e le maestre cercano sempre di collaborare dal punto di vista educativo con i genitori perchè il bimbo si senta sempre "in famiglia", con le stesse regole e comportamenti simili in modo da non confonderlo. Quindi so che se le maestre durante la riunione hanno fatto certi raccomandamenti è perchè so che ci sono genitori che si sono comportati proprio in quella maniera, a dir poco.....vergognosa. Parere personale, naturalmente!!!
Dopo essersi tutte presentate hanno cominciato ad illustrare il loro programma e il loro metodo d'insegnamento. E da lì sono partite le esortazioni: la cosa che mi ha più imbarazzata è stata la preghiera  delle insegnanti di non dare una tachipirina al proprio bimbo alla mattina presto per poi portarlo a scuola dicendo che il figlio non ha più la febbre. Da far cadere la faccia....Al di là del fatto che la suppostina viene eliminata magari durante la giornata dal bimbo quando va in bagno, hanno ricordato che loro hanno un'esperienza trentennale con i bambini (detto terra terra ci hanno fatto capire di non prenderle per il naso). Mi sono sentita piccola così, come mamma è orribile sentirsi dire certe cose....anche se il mio comportamento, per quanto a volte possa essere distratto, è ben lontano da quello descritto dal team scolastico.....Trovo assurda l'idea che una mamma lasci il proprio figlio febbricitante a scuola, prendendo per il naso le maestre e mancando di rispetto prima di tutto al proprio bimbo e poi agli altri pupi dell'asilo. Assurdo davvero.
Un'altra preghiera è stata quella di non ritardare, nè per portare il bimbo nè per andarlo a prendere all'asilo perchè oltre al fatto che è irrispettoso per i propri figli che aspettano l'arrivo del genitore o che arrivano in ritardo alle attività scolastiche, per le bidelle che non possono pulire e per le maestre che non possono staccare, è anche pericoloso perchè il cancello rimane aperto ed è un niente che il bimbo esca dalla scuola se il personale è impegnato a parlare con i genitori dell'ultimo momento o è al telefono o a seguire un bimbo che va in bagno o altro ancora (stiamo parlando di 150 bimbi circa dai 3 ai 5 anni, non è poco!!!).
Un'altra richiesta verteva sull'abbigliamento dei bimbi. Hanno esplicitamente detto che sono indispensabili e sicuramente più consoni al luogo, abiti sportivi e non da cerimonia. Io dico: ma è possibile che una mamma debba portare una bambina vestita di tutto punto in un posto in cui si rotola per terra, pittura, scrive, mangia, manipola e chissà cosa ancora??? Ma cosa passa nella mente di una mamma quando la rende "fichissima" agli occhi degli altri ma impacciata in qualsiasi movimento faccia??? Ma pensa di essere intelligente o di essere reputata intelligente (ammesso che le interessi) quando prende in giro figlio, maestre, bidelle e gli altri bimbi? Perchè non pensa di avere a che fare con persone competenti che capiscono se un bimbo ha la febbre, se non sta bene, se ha i pidocchi o altre malattie esantematiche?? Ma soprattutto perchè non pensa come può vederla il proprio pupo che si vede trattare come un pacchetto nonostante non sia in forma, accompagnato a scuola nonostante la febbre o il malore o si rende conto che tutti i giorni è l'ultimo ad arrivare e l'ultimo a tornare a casa?? Per carità, nessuno è perfetto, tutti i genitori sbagliano.....ma tutti i giorni, nonostante i richiami degli insegnanti, nonostante le proteste del bimbo??? MAH......sono uscita dalla riunione esterefatta come le altre volte e con un grosso MAH sulla testa.....


E dopo questo grosso punto interrogativo che non so se mai avrà una risposta, mi distraggo con la ricetta della

 TORTA PANDOLCE
400 gr farina integrale di manitoba
150 gr pasta madre già pronta per il suo funzionamento
qb       acqua
cioccolato fondente a pezzetti, mandorle e nocciole a pezzetti, malto o sciroppo d'agave a piacimento

Impastare farina acqua e pasta madre fino a renderla una palla morbida. lasciare lievitare per un paio d'ore. Reimpastare aggiungendo cioccolato, madorle, nocciole e malto o sciroppo e metterla in uno stampo. lasciare riposare ancora per una mezzoretta. Infornare a 220 gradi per una ventina di minuti o finchè con vi sembra cotto con la prova dello stecchino. 

Questa torta è buona da mangiare così a fette, come panino o come biscotto nel latte/the.

Io non ho aggiunto altro perchè la mia dispensa in questo momento è priva di frutta secca, altrimenti forse avrei messo uvetta o fichi secchi. Comunque con la cioccolata non è venuta male....quindi 
Buon spuntino!!!!
















venerdì 11 maggio 2012

12 ANNI E 4 MESI


Ieri hai compiuto 12 anni. Mi sembra così incredibile che siano già passati tutti questi anni da quel 10 maggio del 2000 in cui mi hanno portato te avvolta in un fagottino dicendomi che eri una femmina ed io continuavo a dire che c'era stato uno sbaglio, dovevi essere un maschio, Gabriele.....e invece eri, tu, Veronica, che man mano che crescevi hai definito il tuo caratterino mooooolto lontano dal mio sebbene abbiamo lo stesso DNA. 
Molte discussioni ci hanno allontanate in questi anni, molte lacrime ci hanno riunite e poi di nuovo divise. Un sacco di volte papà ha dovuto dividerci e riappacificarci, in momenti in cui io mi sentivo delusa da te e tu aggredita da me....Ci siamo urlate contro, non ci siamo parlate per lunghe ore (che io ho sentito eterne....)ma poi quando ci siamo ritrovate tutto è tornato sempre come prima. Crescendo, entrambe ci siamo modificate una nei confronti dell'altra fino ad arrivare al punto che riesco a carpirti alcuni segreti che so che vorresti dirmi ma non vuoi deludermi. Purtroppo hai capito bene che pretendo tanto da te e sai benissimo qual è il limite per farlo, per cui opti per le bugie e le omissioni il che è peggio di prima. Ma so anche che tutto ciò l'ho creato io e vorrei tanto poter tornare indietro per darti più amore e meno intransigenza, più complicità e meno regole. Mi ritrovo una ragazzina ben educata e molto indipendente e con la testa sulle spalle che però si sente soffocata da tutto ciò e non si sente così libera di poter sbagliare senza avere la mia ramanzina subito dopo. Ma le cose possono cambiare, vorrei davvero riuscire a lasciarti più libera e meno soffocata dalle mie raccomandazioni. Per dimostrartelo ho deciso insieme a papi di regalarti le chiavi di casa. Vorei che sentissi la nostra casa anche la tua tana dove venire a rifugiarti quando stai male o quando la vita non è così semplice come vorresti. Vorrei che la tua famiglia fosse il salvagente a cui aggrapparti quando dentro di te senti la tempesta che ti affoga. Sarei felice se io potessi diventare quell'amica che mia mamma è stata per me, autoritaria quanto basta ma nello stesso tempo altrettanto confidente....Questa è una dichiarazione di pace, cara Vero, è un a capo dopo un punto, un modo per dirti che mi sento legata a te immensamente perchè sei la mia ragazzina che amo più della mia stessa vita e che non vorrei fuggisse da me. Spero di riuscire ad avvolgerti col mio calore e i miei abbracci, spero di farti capire sul serio quanto ti ho amata dal primo istante della tua vita anche se ho avuto non poche difficoltà a dimostrartelo. Mi hai cambiato radicalmente la vita. Dal nuovo millennio mi ero prospettata una vita diversa da quella che stavo conducendo e sei arrivata tu, inaspettata e non voluta, ma subito desiderata e tenuta con le mille difficoltà che si sono poste davanti al mio cammino....sei stata tu a farmi tirare furi le unghie quando sono servite e dolcezza quando occorreva. Tu hai aperto una via in me che mai mi sarei aspettata. Dopo di te sono arrivati altri 3 pupi, tuoi fratelli, inaspettati ma in fondo desiderati, proprio come te. E mi avete capovolto l'esistenza. Ora so quanto davvero voi riempite la mia vita, ma soprattutto tu, con i tuoi problemini di crescita e di studio, con la tua adolescenza alle porte, i tuoi isterismi e la tua dolcezza, la tua indipendenza e la tua voglia di coccole. Tanti auguri amore mio, perchè questo dodicesimo compleanno possa decretare un miglioramento nel nostro rapporto, perchè abbiamo bisogno di vederci sotto una luce diversa, perchè siamo indispensabili una all'altra. Perchè ne abbiamo bisogno.


Oggi compi 4 mesi. Sei l'ultimo arrivato, il più desiderato per essere un maschietto. Sei il mio Pisellone che desidero da 12 anni. Se arrivato come ultimo della fila e ti sei insinuato nella nostra vita in silenzio, con discrezione, senza chiacchere, parole, pianti o nervosismi. Ci volevi per calibrare un pò l'aspetto isterico in me. Sei dolce, mi guardi con quegli occhi adoranti che guardano solo me e che vedo proprio che mi adorano, lo percepisco.Quegli occhi azzurri in cui mi perdo quando ti guardo a mia volta. Toi allatto e i nostri occhi si incrociano in una danza in cui perdi i passi quando mi distraggo. E allora ti arrabbi, soprattutto ora che stai crescendo. E ti porto ovunque, perchè sei talmente discreto che non ti si sente. Quando eri dentro di me ti portavo a cantare nel coro parrocchiale e per non perdere l'abitudine appena hai preso il giro dell'allattamento ti ho messo in fascia e ho ripreso ad andare a cantare. In silenzio ascoltavi i canti e me che ti gorgheggiavo nelle orecchie. ma l'hai subito adorato. Mangi ancora dal mio seno, stai superando il periodo critico in cui per le altre sorelle credevo di non avere più latte. Forse avrei dovuto insistere con loro, ma non mi hanno mai dato quella sicurezza e quella caparbietà che mi stai dando tu. Hai da subito succhiato bene per cui non mi hai mai dato problemi di ragadi o male al capezzolo. Sei unico e lo dimostri in tutto. Quando sorridi amabilmente a tutti,  per come tiri su la testa e ti tiri su quando sei in braccio,  per come mangi e dormi senza troppi isterismi,  per come mi guardi adorante e sento proprio che hai bisogno di me, cosa che mi appaga alquanto.....Buon complimese tesoro mio, posso solo continuare a sperare che tu cresca così tranquillo, bene e in forma. Non chiedo di più.











mercoledì 21 marzo 2012

PRIMA CONFESSIONE, FESTIVAL E RICETTINE...


Tra un mese ci sarà il tanto atteso Festival dei giochi di strada a Cumiana
e sfortunatamente lo stesso pomeriggio della domenica ci sarà la Prima Confessione del gruppo di Catechismo della mia seconda pupa che il prox anno farà la Prima Comunione. Mi dispiaceva davvero non portare Rebecca ad un appuntamento così importante ma di sicuro non potevo pensare di perdere un week end di fuoco come questa.....tanto più che a capo di tutto c'è il mio adorato papi.....no, no, non ci penso nemmeno, per quanto sia importante il credo e la fede, di sicuro Becky si potrà divertirsi e apprendere di più  da una giornata di gioco e lavoro come sarà. Quindi, appreso che non si potevano conciliare entrambe le cose, abbiamo optato per il Festival. Parlando ieri con una mamma, è venuto fuori il discorso dei due impegni e poichè sua figlia farà la comunione in un'altra parrocchia con un altro prete, mi ha detto che oggi ci sarebbe stata la Prima Confessione. E poichè Becky conosce già la parrocchia e il prete per via dell'Estate Ragazzi, ho deciso di telefonare al Don in questione e chiedere di far fare la prima confessione anche a lei. E così è stato. Oggi siamo andati, Becky si è confessata insieme ad un gruppo di suoi coetanei, di cui peraltro ne conosce un paio, ed io sono stata molto contenta di riuscire a non fare perdere una tappa importante del suo cammino di fede che ha intrapreso da poco. Dopo la Messa e le Confessioni, c'è stata una festa merendoira in cui ognuno ha portato qualcosa. Io ho portato una 

TORTA AL COCCO (presa da Veganblog.it e modificata leggermente)di cui posto la ricetta perchè davvero facile e molto buona:


250 gr Farina integrale (o quella che vi trovate in dispensa!!)
100 gr Cocco in scaglie
50   gr Maizena
200 gr Acqua fredda
150 gr Olio di semi (io ho usato quello di girasole)
9     gr lievito vanigliato


Unire tutti gli ingredienti solidi a quelli liquidi. mescolare bene ed infornare per 50 minuti a 160°C.



Ho portato anche dei
MINI MUFFINS ALLE BANANE
170 gr farina integrale (o quello che avete)
115 gr margarina vegetale o burro di soya
50   gr zucchero di canna
2         banane mature
1 C     cacao
Sciogliere la margarina in una pentolina e aggiungere lo zucchero. Nel frattempo schiacciare le banane con una forchetta, aggiungere la farina, il cacao enamalgamare il tutto. Unire la margarina e lo zucchero sciolti e girare bene. Il composto viene tra il liquido e il denso. Mettere nei pirottini piccoli e cuocere 10 minuti a 170 gradi. 



Non amo le banane e raramente le compro ma questa ricetta mi ispirava ed in effetti non mi è dispiaciuto il risultato(e a quanto pare nemmeno ai ragazzi, perchè su una ventina ne è rimasto solo uno!!!)


Alla fine giornata proficua. E Becky ha portato a casa anche una bella piantina di violette bianche, dono di una catechista che nemmeno conosceva ma che oggi l'ha accolta con piacere e simpatia. Evviva!!!!

domenica 19 febbraio 2012

... Riflessioni ...


L'altra mattina al lavoro ero con una mia vicina di negozio, S,  che teneva il Pisellone in braccio e commentava il fatto di quanta voglia ti fanno venire i neonati di avere altri bebè, soprattutto quando li si vede così piccoli, quando entra una cliente, con appresso la sua ciurma di 3 maschietti. Non ricordo bene com'è iniziata, ma S. ha stuzzicato per scherzo la cliente che è sbottata angosciata dicendo che era incinta. Al che l'ho guardata a bocca aperta felicissima per lei che però ha subito smorzato la mia contentezza dicendomi che lo stesso pomeriggio avrebbe avuto l'appuntamento dalla ginecologa per farsi prescrivere le pastiglie per l'aborto. L'ho guardata e lei, vedendo la mia faccia sbigottita, mi ha subito detto che era 2 giorni che piangeva e che discuteva col marito, perchè lei immaginava la possibilità di avere una femminuccia e lui il quarto proprio non lo vuole. Il "bello" è che lei qualche mese fa per ovviare al problema ha cominciato l'uso della spirale, per cui questo pupo proprio non era preventivato....
S. subito le ha detto che se non se la sentiva era un passo che avrebbe dovuto fare e che lei stessa farebbe subito se scoprisse di rimanere incinta. Io devo aver parlato, senza esprimermi, con il mio viso perchè mi sono sentita male davvero. Non voglio giudicare affatto la scelta di questa donna, forse mi sentirei di criticare un pò di più il comportamento del marito. Credo che per loro sia più facile sentirsi in diritto di decidere se volere o meno un bimbo, dato che non hanno la fortuna di portarlo in grembo per 9 mesi. Di fatto comunque penso che anche per alcuni di loro non sia semplice prendere certe decisioni.....Tuttavia, nonostante pareva fossero già decisi, non ho potuto fare a meno di dirle di pensarci davvero bene. In fondo se non era preventivato ma è arrivato lo stesso nonostante la presenza di un contraccettivo, vuol dire che doveva proprio arrivare. Sono dell'idea che nulla è per caso e alcune decisioni contro-natura credo che possano rimanere come una ferita perennemente aperta e che soprattutto per una donna non sia facile digerire una scelta così intima anche se presa con decisione e sicurezza e apparente sicurezza. Forse mi sbaglio, forse sono esagerata.... in ogni caso ringrazio di non essere mai stata in condizioni di dover prendere una simile decisione.....ovviamente a freddo direi che non sarei riuscita ad affrontare una simile operazione, fosse anche dover prendere "solo" una pastiglia.....guardo i miei figli e ringrazio di averli avuti tutti con coscienza (anche se 3 su 4 mi hanno messa in crisi, ma chi non rimane in ansia per un cambiamento tanto radicale della propria vita???) e senza troppi dubbi (anche se per la primogenita l'idea l'ho avuta ma dopo un'ora avevo già cambiato opinione)....li guardo tutti e 4 e penso che se questa ragazza avrà quel coraggio, che tante persone credono si abbia quando scoprono che sta arrivando il quarto figlio, di portare avanti questa gravidanza... tra 8 mesi potrà abbracciare quel frugolotto che potrebbe portarle tanta felicità e tante soddisfazioni ma soprattutto nessun rimorso....Lo spero per lei, perchè in questi giorni non ho fatto altro che pensare a questa mamma in crisi.....spero non lo sia più....

sabato 11 febbraio 2012

PRIMO MESE...

 
Provo per te le parole della canzone di Mango "Ti amo così"

http://www.youtube.com/watch?v=6Wk5hYSLvFI&ob=av3e


Io ti amo così.... Con quegli occhi chiari e quel nasino a patata mi hai conquistata, da quando ti ho potuto dare al volo tanti bacini appena sei nato, da quando ti ho potuto abbracciare per la prima volta dopo che sono tornata in camera, da quando hai poppato per la prima volta, da quando siamo tornati a casa insieme, da quando ti ho sentito piangere veramente per la prima volta.......è trascorso un mese e ti vedo già così grande.....ho già paura se penso al momento in cui mi dirai: "Ciao mamma, io esco!!"  perchè il tempo è così breve......allora ti vivo, o meglio cerco di viverti momento per momento diviso tra le tue sorelle, il papà, il lavoro e la casa.....ma tu ci sei, erano 13 anni che ti aspettavo, finalmente sei arrivato e non ti lascerò crescere abbandonato fra i migliaia di impegni che turbinano ogni giorno....mi fai sentire viva, quando ti cullo e chiudi gli occhi, quando ti corico sul mio petto e ti addormenti, quando ti guardi intorno e ti chiamo "Pisellone??!!" e la P produce delle vibrazioni sul tuo viso che ti fanno sorridere, quando piangi e ti canticchio nell'orecchio e ti zittisci, quando dormi e ti accarezzo emetti un grugnito che sembri Hulk perchè sei infastidito, quando mi guardi che balliamo insieme a suon di musica e stai tranquillo, quando ti parlo che mi guardi incuriosito e sembra che ti sforzi di parlare e rispondermi........mi fai sentire viva!!!! 
Grazie per tutte queste emozioni che mi hai dato in soli 30 giorni.....nell'augurio di vederti sempre così pacifico e tranquillo nonostante il terremoto di urla, pianti, risate e bisticci di noi che ti viviamo intorno....Ti amo da matti!!!! =))))

mercoledì 25 gennaio 2012

ECCOCI !!!!

Mercoledì 11 Gennaio è nato il nostro quarto(ed ultimo!!!!)genito della famiglia Di Santi, Gioele.
Un pisellone di 3300 gr circa, bravissimo, che fin dal soggiorno in ospedale si è distinto dagli altri pupi per il suo silenzio (c'erano bimbi che strillavano dal mattino alla sera e che le mamme, disperate, lasciavano al nido!!!), per la sua pacatezza e per il suo mangia-dorme-caga.....Infatti il nido lo vedeva solo al mattino per il bagnetto e la visita pediatrica e nelle mie pause pipì per il fatto che svomitazzava e non mi fidavo a lasciarlo solo in camera... Io, memore degli urli della terzogenita, mi ero portata il ciuccio per poter caricarmi di forze in ospedale e andare a casa pronta per la nuova avventura, invece non ho nemmeno pensato di tirarlo fuori, vista la sua pacatezza che spero tenga buona per tutta la sua vita, oserei dire.....viste anche le guerriere che ha come sorelle.....
Sono stata ricoverata il mercoledì mattina prestissimo, alle 6e45 eravamo già lì, Mirko impaziente ed emozionato, io pronta con il solito rammarico che mi ha caratterizzata per tutti i parti, cosa peraltro di cui probabilmente non parlerò più in seguito. E' ora di "dimenticare" ed andare oltre....
Alle 7e20 mi hanno portato nella sala dell'anestesista. Al mio solito piangevo e tutte le....anestesiste? dottoresse? infermiere? paramediche??? Tutte vestite di verde o bianco, con capelli coperti dalla stoffetta verde e mascherina in viso....chi saranno state mai??? Comunque tutte carine e gentili, mi facevano 3mila domande e 3mila complimenti per l'arrivo del quarto figlio.....io che continuavo a singhiozzare in silenzio e loro che continuavano ad avvicinarsi per parlarmi.....alle 7e45 sono entrata in sala operatoria (la numero 5). Ginecologo, medici, anestesista ed infermiere (6 in tutto) mi hanno attorniata e preparato flebo, anestesia, ...respira forte e non muoverti...in meno di 10 minuti ho sentito un calore giù per le gambe e poi più niente, durante tutta l'operazione mi sembrava così incredibile non poter avere la gestione delle mie gambe!!! Comunque hanno cominciato a sferruzzare finchè alle 8e40 l'assistente del ginecologo (che mi stava insultando sul fatto che fosse il quarto cesareo), non ha cominciato a pressarmi sullo sterno, cosa molto fastidiosa.....finchè 5 minuti dopo è uscito il pupo.....l'hanno subito portato nella teca di vetro per pulirlo e visitarlo e finalmente me l'hanno portato.....da coricata ho potuto dargli una serie di bacetti su tutta la faccina bella pulita che aveva.....in quel momento mi sono resa proprio conto di quanto mi sia sempre mancato il momento del contatto subito dopo la nascita.....il fatto che altre persone al di fuori di me o Mirko li abbiano presi, puliti, coccolati e tenuti in braccio mi fa sentire "gelosa" di un passaggio che mi sono persa per ben 4 volte....dopo qualche bacetto l'hanno portato via e a me è continuata l'operazione di chiusura e cucitura, sotto le finte bestemmie del ginecologo che continuava a dirmi di chiudere le tube, di pensare ad una vasectomia al maritozzo....tutti modi poco gentili per dirmi di non rischiare più con un'altra gravidanza/pupo.....Ma sicuramente dopo 4 bimbi nati con 4 cesarei non me lo deve dire lui di smettere di averne altri!!!! Quando sono tornata in stanza tutta inflebata avevo già le gambe con un leggero formicolio....si stavano risvegliando!!! Dopo tutte le cure del caso da parte delle donnine in verde e in bianco, è comparso Mirko col pisellone vestito, lavato e profumato. Ha provato ad attaccarmelo subito al seno, ed è stata la cosa migliore perchè il giorno dopo era già libera da flebo, catetere ed ero in piedi (un male ed una fatica, però.....) ed il giorno dopo ancora avevo già la montata lattea. Gioele si è subito attaccato abbastanza bene, se non fosse per i miei capezzoli rientranti....e il sabato mattina mi hanno finalmente dimessa (naturalmente dopo aver barato sull'esser andata di corpo....con le schifezze che ti danno in ospedale da mangiare come ti si può stimolare lo stomaco fino all'andare di corpo??? A casa a pranzo è bastato un "banale" miglio con le carote che prima di sera ero già libera!!!!). Quel pomeriggio lì, in famiglia, è stato un pò un trauma. Mi sentivo inadeguata, senza pazienza con nessuno di loro, irascibile, incapace e dolorante. Ho pianto lamentandomi che volevo tornare in ospedale (ma figurati!!!!) ma dal giorno dopo è andata meglio. Martedì sera abbiamo avuto un inconveniente col pupo che ha vomitato sangue e siamo corsi subito al pronto. Avevo il maritozzo che pareva stesse crollando, tanto è stato forte per lui lo spavento: per una volta ho dovuto tenere le redini in mano io. Ma solo perchè il mio cuore di mamma era tranquillo che non fosse nulla di grave....Il pisellone è stato visitato,a me hanno tirato il latte e hanno visto che non era macchiato, ma davano comunque colpa alle ragadi, che Gioele mi aveva sollecitato anche se non chiaramente visibili ad occhio nudo....Ci avevano già dimessi e stavamo per andarcene quando è venuto fuori il discorso della vit K. Abbiamo detto loro che il pupo non aveva subito la profilassi in ospedale nè eravamo intenzionati a continuare a casa la cura. Il discorso per loro è cambiato per via del sangue. Ci hanno consigliato di fermarci così avrebbero fatto le analisi del sangue al pupo per controllare la sua coagulazione. Io quando ho sentito le manovre che avrebbero dovuto fare sul pupo sarei scappata al volo. Mirko era davvero spaventato. E guardandolo negli occhi ho capito che quella notte sarei dovuta restare là. Non sono stata in grado di trasmettergli sicurezza, per cui abbiamo acconsentito. Il brutto è arrivato dopo, quando hanno braccato Gioele sul lettino in 3 (con Mirko) e uno lo bucherellava a destra e a manca alla ricerca di un pò di sangue.....prima nel tallone, poi una mano, poi l'altra, poi un braccino, poi l'altro.....troppo straziante è stato sentirlo piangere e non poter fare nulla.....in quel momento ho odiato tutti: me stessa, Mirko, i medici.....tutti.....avrei voluto acchiappare il pisellone e scappare da lì dentro.....dopo un'ora i risultati erano arrivati: tutto a posto. Gioele nel frattempo si era addormentato magonato e singhiozzante nel lettino assegnatoci. Mirko è andato via da una parte tranquillo per i risultati e dall'altra magonato e pentito per la scelta fatta di restare lì. Il giorno dopo ci hanno dimessi: uscita da lì sono andata a togliere i punti e finalmente, dalla settimana scorsa, la nostra vita è cominciata sul serio, senza più intoppi nè problemi. Sabato ho ricominciato a lavorare: mi porto il pupo in negozio e lo allatto a richiesta. Va bene che dorme e mangia e gli "unici" problemi che ci dà è la notte, che si attaccherebbe di più e mugugna invece che dormire. Spero sia solo un passaggio..... Ma siamo proprio felici: questo pisellone ci ha cambiato la vita. A tutti e 5. Le grandi tra loro pare vadano più d'accordo rispetto a prima che litigavano di continuo.....la piccola adora il fratellino e se prima era agitata, la sua presenza non l'ha peggiorata. Oggi allattava il suo bambolotto e dopo la pappa ha messo il babaciu nel portaoggetti della carrozzina dove dormiva Gioele. Vederla giocare così è una gioia. Il pisellone ci ha riempito la vita. Spero continui a crescere pacato e tranquillo come sembra ora. E a chi mi dice: "Hai avuto il maschio, adesso basta!!!" A parte l'irritazione iniziale (della serie: maaaa, ti ho chiesto mai qualcosa????) rispondo. Sì, sì, basta ma perchè lo dico io, non perchè me lo dicono gli ALTRI!!! Quel male da parto che ho patito per 4 volte, mi rifiuto di provarlo ancora, al di là della gravità e pericolosità di una quinta gravidanza a livello salutare.....Mirko ed io non desideravamo altro di ciò che abbiamo ottenuto in questi 13 anni di vita insieme....
 

sabato 7 gennaio 2012

SFOGO PRE-PARTO

La data si avvicina, mancano pochissimi giorni e dentro mi sento sempre più tumultuosa e nervosa. Cerco di non darlo a vedere soprattutto al maritozzo che è sempre così gentile e premuroso con me e con le bimbe che già sentono l'arrivo di un cambiamento in famiglia e a loro modo dimostrano la loro agitazione, anche loro pur essendo sempre carine con me e col pupo......
Mi addormento tutte le sere in quest'ultima settimana con qualche contrazione e con la speranza di avere davvero un male porco da capire che è lì lì per nascere, che sta uscendo. Mi sveglio che sto benissimo e mille pensieri di nuovo mi tormentano. Sarebbe l'unica volta che se Lui scendesse sulla terra e ascoltasse una mia domanda, Gli chiederei solo di spiegarmi perchè: perchè ci sono un sacco di donne che appena scoprono di aspettare un bambino s'informano sul tipo di parto per soffrire il meno possibile (che poi non so quale sia il male reale ma a me non sembra di non averne avuto, anzi....); mamme a cui non gliene importa un fico secco dell'atto della nascita, per loro averlo naturale o con operazione è praticamente uguale; mamme che per milioni di motivi (che non voglio giudicare, ma mi viene comunque da pensarci)hanno abortito spontaneamente, per scelta e consapevolezza; mamme che vivono con i medicinali e sono ospedalizzate fin dall'infanzia che se fiiscono sotto i ferri per una nascita alla fine non cambierebbe loro la vita....perchè un sacco di tutte queste mamme hanno avuto la fortuna di partorire in modo naturale, seguendo un iter che la natura ci dà spontaneamente ed io che sono sicura, senza presunzione, di non fare parte dei vari gruppi di mamme sopracitati, su 4 gravidanze non ne ho conclusa una in modo naturale? 
Ricordo ancora come entravo in ospedale durante le visite di routine della prima gravidanza: ringrazio che il maritozzo abbia ancora la mano funzionante, visto come gliela stritolavo letteralmente.....avevo 23 anni, prima d'allora non avevo mai bazzicato per strutture ospedaliere, nè sapevo cosa fosse una Tachipirina o un Buscopan che i medici mi consigliavano di prendere in caso di contrazioni premature.....ricordo che li guardavo in faccia e mi chiedevo cosa stessero blaterando. Ma come, io ero entrata lì per farmi fare un'eco e loro mi parlavano di medicinali??? Ero completamente a digiuna di tutto ciò che riguardava medici, cure, farmaci e quant'altro. Forse un pò troppo a digiuna (a distanza di 11 anni, le mie figlie sanno cosa sia una Tachipirina, sebbene in casa si continui a non usare medicinali, nè ne abbiano mai presa una. Semplicemente forse sono più sveglie di quanto fosse la loro mamma....), ma quella beata ignoranza e ingenuità grazie ai miei genitori mi ha salvata per tutti questi anni, con un bagaglio di salute non indifferente......e da che non entravo mai in ospedale mi sono vista e sentita letteralmente sbattere da un lettino all'altro da 2 infermieri quando mi sono svegliata dal cesareo, tanto che ricordo di aver urlato di fare piano, che non ero un animale (che nemmeno gli animali meriterebbero un trattamento del genere, ma si sa la sanità come funzioni.....). Un obrobrio di parto,  mille domande sul perchè e come era potuto succedere. Ma era il primo. Non avevo trascorso una gravidanza del tutto serena e forse "potevo anche meritarlo",come ho pensato migliaia di volte in tutti questi anni. Ma non capisco cosa si sia accanito su di me nei parti successivi. Gravidanze da invidia per un sacco di altre mamme che sono state male per 9 mesi, tante sono state anche a letto, nausee, vomiti, impossibilità di mangiare per non stare male, addirittura svenimenti....io niente. La mia salute, il mio bagaglio di cui prima, continuava a funzionare e fare effetto. E poi di nuovo, sbam!!! Al momento di partorire nulla marciava più. Il mio iter naturale di gravidanza sbatteva contro il muro del parto. E di nuovo con la terza. E adesso di nuovo. Ma perchè??? Per l'ultima pupa sono entrata in ospedale rassegnata all'idea di un ennesimo cesareo perchè programmato. Sono entrata per la terza volta in sala operatoria piangendo, incredula del "destino" a me riservato e continuando ad avere la domanda in testa: perchè??? Adesso di nuovo. Con chi parlo mi viene detto: lo sapevi, cerca di essere positiva, cerca di viverle meglio questa esperienza. Ma non ci riesco, è più forte di me non accettare che una bella gravidanza finisca con un intervento.....non riesco proprio ad associare un parto ad un'operazione. E non riesco a rassegnarmi, la domanda mi batte sempre lì: PERCHE'???? Ma cosa ho fatto di così sbagliato per non meritarmi almeno il dolore del parto naturale 1 sola volta su 4??? Da potermi almeno convincere che forse è proprio vero, come tante mamme mi dicono, che un cesareo fa meno male del parto naturale.....Mi sento di essere davvero la rincarnazione della frase: "Donna, tu partorirai con dolore!!!"......sapessi, Buon Dio, che dolore davvero ho patito tra catetere, flebo, punti, anestesia, morfina.....per non parlare della psiche, che è il dolore più lacinante che mi porto dietro da anni, come una croce....non puoi immaginare!!! O forse sì??? 
Certo, ho 3 figlie sane, mai avuto un problema di salute e ho sempre ringraziato ma non solo: ci ho sempre lavorato su, non come hanno fatto i miei genitori con me in modo rigido e quasi perfetto, ma prendendo spunto da loro sì. Quindi posso anche essere presuntuosa in questo caso: me lo sono anche un pò meritato di avere una famiglia sana senza problemi di salute?? 
Spero di capire prima o poi perchè queste scelte sono state fatte su di me in questa maniera quasi da "Legge del contrappasso" della Divina Commedia. Vorrei solo capire. Forse avrei già potuto comprendere, forse avrei potuto impegnarmi o ascoltare meglio o ringraziare più per quello che ho, che per ciò che non ho avuto.....ma davvero mi auguro di cuore, dopo questa ennesima esperienza di prossima nascita, di avere una risposta. Non potrò mai rassegnarmi per quello che mi è mancato in questa fase (solo in questa, per il resto sono contenta di tutto!!) finchè non capirò. 
Spero che un giorno arrivi questa illuminazione per me tanto importante.

CHIUSO PER MATERNITA'
                                        

venerdì 6 gennaio 2012

ravioli veg "epifanici"....

Stamattina mi sono svegliata con la voglia di panzerotti. 
Questi panzerotti.
Pugliesi, fritti, al pomodoro, con pasta di pizza......gnam gnam.....!!!!
Il maritozzo, però, conoscendoli come "pizze fritte"  non mi ha intesa e ha cominciato a parlarmi di macchinetta per la pasta e accessori vari....non avevo bene capito cosa meditasse e gli ho risposto che la macchinetta non sarebbe servita e che li avrei stesi a mano. Ma quando ci siamo chiariti, ho scoperto che stava parlando di RAVIOLI!!!! Così, un pò controvoglia ho messo su il sugo per il ripieno e preparato la pasta.
SUGO PER RIPIENO: ho buttato nel Bimby una serie di ingredienti che sostavano nel frigo in attesa di una ricetta e voilà, a pennello.
120 gr seitan
180 gr tagliata classica Vegusto (praticamente 1 confezione)
180 gr no-muh melty (formaggio vegetale che si scioglie)
Li ho frullati  e ho versato
300 gr polpa di pomodoro.
QB aglio e maggiorana
Ho fatto cuocere per 30 minuti a 100 gradi e una volta amalgamato bene il tutto ho versato in un piatto perchè si freddasse.
PASTA: Nel mentre che il sugo cuoceva, ho impastato 300 gr di farina tipo "00" e 200 gr di farina di kamut con 300 gr di acqua. E il maritozzo dopo aver detto che era un pò umida l'ha tirata con il tirapasta a misura 5.




Mentre che il maritozzo la tirava tutta, con grande pazienza e alta tecnica culinaria, più di quella che avrei avuto io, io aiutavo le grandi a studiare
e la piccola giocava tranquilla

dopodichè insieme abbiamo riempito la pasta con l'apposito attrezzo per fare i ravioli che si incastra sulla macchina tirapasta


Con quelle dosi di farina ed acqua sono usciti 180 ravioli che abbiamo scafonato in 5 a pranzo e altri 130 che ho messo in freezer per lasciarli una sera a cena quando sarò in ospedale. Quelli che abbiamo mangiato oggi li ho messi a cuocere in acqua, sale ed olio in una padella-tegame 




e li ho conditi con burro di soya, così abbiamo assaporato il gusto del ripieno dei ravioli. E' stato un successo, alla fine, nonostante il malumore iniziale, mi sono divertita e sono piaciuti a tutti. La mole di foto è perchè mi sono divertita a scattarle mentre cucinavamo. Grazie al maritozzo abbiamo trascorso una mattinata piena e divertente che si è conclusa comunque in modo leggero, grazie ai ravioli veg.
E buona Epifania a tutti!!!!!