martedì 12 maggio 2020

LETTERA AD UN'AMICA


Quando ti ho conosciuto avevo 17 anni. L’età più stupida, l’età in cui ci si sente grandi ma si sa di non esserlo veramente. L’età in cui pensi che tutto il mondo ce l’abbia con te e si cerca rifugio in chiunque ti dedichi del tempo e belle parole: solo successivamente, a seconda di come è andata, si capisce se quella tana era un rifugio sano o inadatto.  
Il mio diciassettesimo anno è stato un buco nero che anche oggi, che sono ultra quarantenne, ricordo con orrore e con tanto, tanto dolore. Tu per me sei stata la salvezza. L’ho sempre affermato e sempre lo penserò. Non che avessi grossi problemi: una famiglia presente, un ragazzino che mi girava intorno, le compagne di scuola con cui trascorrevo buona parte della mia giornata…insomma, avevo una vita ordinaria. Solo che di questa normalità te ne accorgi col senno di poi, quando superi quella fase dell’adolescenza in cui vedi tutto nero.
                                 Frasi, citazioni e aforismi sulla salvezza - Aforisticamente ...
Ai tempi io praticavo karate nella palestra del mio paese. Ti ho vista per la prima volta all’inizio del corso nella stessa palestra in cui mi allenavo io, nel tuo kimono con la tua cintura marrone. Timida e silenziosa ma forte e sicura, ogni volta che si faceva combattimento mi atterravi quasi con un soffio nonostante io, nella mia inesperta cintura arancione, fossi comunque preparata. Le volte che riuscivo io a raggiungere un punto nei tuoi confronti eri contenta per me e ti complimentavi in modo sincero. È così che per me sei diventata un punto fermo in quel periodo, una mia amica. Tutte le volte che ti incontravo in paese ti fermavi per due chiacchiere. In quei pochi mesi che ci siamo frequentate ho potuto sfogare con te la mia insoddisfazione per la mia vita, per la scuola che meditavo di lasciare. Tu avevi 23 anni e lavoravi nella birreria del paese con tuo fratello. Ricordo che mi ascoltavi, mi lasciavi sfogare, so che mi capivi e recepivo che accoglievi i miei dispiaceri. D'altronde probabilmente ne eri uscita da poco anche tu e sapevi che dopo qualche anno tutto si sarebbe ridimensionato. Mi sei stata vicino quando a febbraio è morto mio nonno, io ero davvero triste ma tu mi sei stata accanto, hai accolto le mie lacrime di nipote spersa… Mi consigliavi, dicevi la tua e mi suggerivi l’atteggiamento più giusto. E assolutamente mi esortavi a finire la scuola, a non interromperla così a metà. Mi ricordo che mi raccontavi di te, della tua esperienza e decisamente su questa idea eri ferma: non dovevo ritirarmi da scuola. Dovevo assolutamente diplomarmi. Anche se trovavo difficile la scuola, anche se il mondo era uno schifo, anche se le persone ce l’avevano con me, anche se mio nonno non c’era più…non dovevo assolutamente mollare.  Ho questa chiara e dolce immagine di te appoggiata alla macchina parcheggiata in piazza che mi parlavi come solo una saggia amica può fare. Poi tutto è finito.
                Sfondi : paesaggio, foresta, montagne, collina, riflessione, erba ...
Una sera di maggio sono arrivata in palestra e negli spogliatoi mentre ci si cambiava e si chiacchierava del più e del meno, una signora ha buttato lì la notizia che una ragazza, poco più che ventenne, nella notte aveva avuto un incidente mortale sulla strada di campagna che usciva dal paese per schivare un animale selvatico. E nel comunicare la notizia aveva aggiunto che era una ragazza del nostro gruppo di karate. Una volta appurato che la vittima eri proprio tu, sono entrata in palestra incredula, come in una bolla. Ancora adesso che penso a quel momento mi viene la pelle d’oca e mi manca il fiato. Ero rimasta sbigottita, non riuscivo a smettere di piangere. Il Sensei dapprima mi aveva sgridata, perché durante la lezione avrei dovuto avere un atteggiamento dignitoso: invece spesso mi fermavo, mi asciugavo lacrime e naso e poi ripartivo. Ma eravamo affezionati a te ed è stato un duro colpo per tutto il gruppo e dopo nemmeno mezz’ora il maestro, anche lui sconvolto per la notizia, ha interrotto la lezione, ci ha raccolti in un pensiero per te e la tua famiglia e ci ha rispediti a casa. 
                                  Vecchia Signora - Luigi Asero
Non so dirti come ho vissuto la mia vita nei giorni successivi. Era la prima volta che perdevo una persona a me cara ma che non fosse un parente. Non sapevo se essere arrabbiata con te perché ci avevi lasciati così presto o perché mi avevi illuso che davvero la vita potesse essere bella. La vita faceva schifo perché appena avevi qualcosa di bello tra le mani, te lo toglieva. E quel qualcosa, egoisticamente parlando per me, eri tu. La tua bellezza, la tua amicizia, la tua simpatia, la tua umiltà e la tua semplicità te li sei portati via con la tua preziosissima vita: tutto ciò è stato tolto prematuramente alla tua famiglia, ai tuoi amici, alle persone che ti amavano...e anche a me. Avevo deciso di non essere presente al tuo funerale: nonostante i compagni della palestra me l’avevano chiesto e consigliato e avevano anche criticato la mia scelta, avevo deciso di ricordarti come ti avevo vista qualche giorno prima e non chiusa in una cassa. Non ero pronta. Anche se non ci si conosceva da una vita e nemmeno in modo così approfondito, per me eri davvero un punto fermo e speravo davvero di essere importante per te così come lo eri stata tu. Il dolore mi ha sopraffatta ma ho promesso a me stessa e a te che prima o poi la cintura nera che non sei riuscita più a prendere, l’avrei presa io per te. Ed un’altra cosa: non ti avrei mai più dimenticata. Non avrei mai potuto dimenticare quella ragazza che mi aveva spronata a diventare grande. Insieme alla mia famiglia solo tu sei stata in grado di farmi capire che gli studi e la cultura sono due discorsi separati tra loro ma ugualmente importanti. La cultura puoi fartela anche fuori dai banchi di scuola ma il diploma è importante per avere una base, un futuro. Col cuore pieno di dolore quell'anno ho poi smesso di praticare karate e mi sono trascinata verso la fine della scuola perdendo l’anno scolastico, passando l’anno a letto per problemi di salute, finalmente sono diventata maggiorenne e sono uscita dal suddetto buco nero. Gli anni sono passati, mi sono diplomata e poi successivamente ho ricevuto un attestato di cuoca. La mia vita, giustamente, ha preso una forma diversa dall'allora diciassettenne. Ho conosciuto il mio principe azzurro, sono diventata mamma, ho cambiato paese, ho fatto varie esperienze e tanti lavori e con mio marito ho sempre vissuto umilmente guadagnando la pagnotta per noi e per i nostri figli. Le prime due ragazze grandi sono in piena adolescenza e in piena crisi: convinte che la loro vita faccia schifo, mi rivedo molto nelle loro lagnanze. Quando hanno crisi scolastiche ripeto ciò che tu ripetevi a me: non è il pezzo di carta che ti accultura ma di sicuro ti aiuta nella vita e devi farlo per te stessa, per nessun altro.

Personalmente non sono più riuscita a iscrivermi a karate ma negli anni ho iscritto tre dei miei figli. La primogenita ha smesso dopo un anno di prova. Il minore della banda ha appena iniziato e vedremo se proseguirà. La secondogenita, invece, si è appassionata alla disciplina e dopo anni di impegno e dedizione a dicembre scorso, con mio grande orgoglio e gratitudine, è diventata cintura nera. Quel giorno, tra gioia e malinconia, ho pianto tanto e il magone che avevo tenuto per tanti anni dentro di me un po' si è sciolto. La promessa che ti avevo fatto in parte mi sembrava di averla mantenuta e sicuramente solo quando personalmente otterrò la cintura nera la considererò del tutto rispettata. 
Ma per il momento spero apprezzerai questa cintura (da parte mia) tutta per te.
                                 L'abito non fa il monaco.. e nemmeno la cintura nera! - %%
Non ti devo solo una cintura nera, ti devo molto di più: mi sono realizzata in una vita che non so come sarebbe stata se non avessi avuto una tua spinta. Sovente le persone sono portate a pensare che se non fai una qualche scoperta fondamentale durante la tua esistenza o se non ti arricchisci o se non arrivi a prendere una o più lauree, non hai fatto nulla di importante nella vita. Anche io fino ad una decina di anni fa ero di questa idea. Il giorno che ho compiuto 30 anni mi sembrava di non aver realizzato nulla di buono nella vita: avevo un marito, 2 figli, un lavoro onesto e i problemi generali di tutti. Qualche anno fa ne ho compiuti 40 la mia idea è considerevolmente cambiata: stesso marito, il doppio dei figli, un diverso ma sempre onesto lavoro e i soliti problemi bene o male di tutti. Ho capito che ciò che ho fatto finora nella mia vita è stato appagante. Non sono un genio ma per la carriera scolastica che ho avuto mi considero intraprendente. Sono circondata dalla famiglia, da persone che amo e che mi vogliono bene e non ho grosse difficoltà a trovare lavoro nonostante l’età. Sono serena nonostante non abbia chissà cosa e sicuramente aspiro sempre ad avere di più e meglio ma credo questi siano obiettivi che mi impongo per poter sempre andare avanti con grinta. Ecco quello che mi hai trasmesso in pochi mesi: la semplicità. Nonostante non si abbia tutto ciò che si vuole si deve avere la forza giusta per ottenere sempre quel poco di più restando umili e sentendosi felici. Non saprei dire se tu fossi felice, perché non ci è capitato di parlarne, ma certamente eri tranquilla e davi l’impressione di avere la testa sulle spalle.
                                  Cuscino funebre di fiori - Fiori per funerale a Bolzano e dintorni
Dopo la tua scomparsa mi recavo spesso sulla piccola lapide dove hai avuto l’incidente e lasciavo dei biglietti con i miei pensieri sperando che tu scendessi a prenderli oppure stavo semplicemente lì, immaginando di continuare parlare con te. Ho rallentato le visite quando sono andata a vivere altrove ma tutte e volte che mi capita di passare su quella strada non perdo mai l’occasione di rallentare e salutarti.                                                          Cara Loredana, ci siamo frequentate per pochi mesi ma mi hai lasciato una scia di benessere che mi accompagna da 25 anni... Un poeta attuale, Antonio Curnetta, scrive: 
Con ogni persona che incontri stabilisci un contatto diverso. Ci sono persone che non ti toccano minimamente; altre ti sfiorano appena; altre, invece, ti toccano davvero; altre hanno addirittura la capacità di scuoterti. E poi ci sono quelle più importanti, quelle che difficilmente potrai dimenticare, quelle che ti attraversano.”                                                 Patch toppe toppa ricamate termoadesiva cuore rosso amare | eBay 
Le sue parole rispecchiano l’importanza che tu hai avuto nella mia comune, ma allo stesso tempo complessa, parte di adolescenza.
D'altronde, conoscere l'angelo custode prima che se ne vada è un’emozione che non si può dimenticare facilmente…. 




domenica 3 maggio 2020

CIRCONDATI DAI RIFIUTI

Ieri ho guardato un docufilm insieme a Becky, la mia secondogenita. Deve fare una relazione su un film o un documentario sull'ambiente, allora le ho tenuto compagnia. In realtà il titolo mi ispirava, sono anni che ormai cerco, nel mio piccolo, di sensibilizzare i miei figli e chi mi sta vicino sull'acquisto attento dei prodotti per ridurre sensibilmente gli involucri. Alcuni prodotti in famiglia li abbiamo sostituiti (ad esempio i tovaglioli di carta con quelli di stoffa, una parte della carta igienica con delle salviettine lavabili per l'atto della minzione o per il momento dello struccaggio o ancora i cotton fioc di bamboo al posto di quelli in plastica).


  

Altri li abbiamo proprio eliminati del tutto: il monouso, ad esempio. Tutto ciò che sono piatti, bicchieri, posate, e contenitori di plastica, carta o alluminio li abbiamo sostituiti con i classici di vetro, porcellana, inox e plastica riutilizzabile. 

                                   

Certo che quando festeggiamo un compleanno o quando prepariamo una merenda poi abbiamo il lavoro successivo la festa di ripulire il tutto ma questo sacrificio lo si fa volentieri se pensiamo di aver evitato rifiuti inutili (non trovo altra definizione, sono futili nel momento in cui possiamo pensare che anche se non li abbiamo possiamo festeggiare lo stesso...); ovvio, sono decisamente comodi...ma stiamo paragonando 15/30 minuti di lavoro ulteriore ad un lasso di tempo esagerato che serve alla plastica per decomporsi.Stoviglie


Tornando al docufilm, il titolo è "A Plastic Ocean", si può vedere qui il trailer. Sono rimasta molto colpita da questa ora e mezza di film in cui il giornalista regista australiano, Craig Leeson, sciorina dati, numeri e grafici mostrando montagne e distese di plastica in tutta l'acqua che ricopre la nostra terra. Una delle scene più raccapriccianti del film è stata una distesa galleggiante di plastica e micro plastica quasi a formare una vera e propria isola....
Plastica, le isole galleggianti nell'oceano
Great Pacific Garbage Patch  (Grande chiazza di rifiuti del Pacifico)
8km² di immondizia (bottigliette, reti da pescatore, accendini, spazzolini, ciabatte, posate monouso, sacchetti....) nel bel mezzo dell'oceano che negli anni si è accumulata e che crea danni all'ecosistema marino oltre al fatto che a lungo andare li sta creando anche a noi umani che ci cibiamo di pesci e molluschi che ogni giorno ingurgitano micro e macro particelle di plastica....Non so spiegare come mi sono sentita in quell'ora di filmato. Un sacco di volte avrei voluto girarmi dall'altra e spegnere la TV o alzarmi e andarmene lasciando il compito a mia figlia. Bambini che vivono, lavorano, giocano a basket, corrono a piedi scalzi su strade o in case costruite SULLE montagne di spazzatura, che se non si vedono davvero non ci si può credere. 



Uccelli (albatri, berte erano gli esempi ma immagino ce ne siano tanti altri) morti sulla riva del mare e sezionati da biologi che cercano di capire il motivo del loro decesso per poi scoprire che i loro stomaci sono talmente duri, squadrati e pieni di centinaia di pezzetti di plastica che riuscire a volare è troppo pesante e difficile...

albatros plastica
Il contenuto stomacale di un Albatros
E tutto ciò per un utilizzo talmente breve di questi oggetti di plastica (parlavano di un utilizzo medio di 12 minuti per un sacchetto) che davvero non giustifica anni e anni di plastica abbandonata nell'ambiente che alla luce del sole, all'aria marina e alla salsedine si sgretola e risulta essere ancora più pericolosa perché ridotta a pezzi piccoli. Una balena ogni volta che apre la bocca ingurgita decine di migliaia di litri di acqua. 

                         Perché le balene saltano fuori dall'acqua? - Focus Junior

Non so se si riesce ad immaginare quanti rifiuti possono entrare nel loro stomaco insieme a tutta l'acqua, krill e pesci più piccini (i quali, a loro volta, hanno già ingurgitato micro plastiche e brandelli di rifiuti di ogni tipo) ....Senza pensare (ma come si fa a non pensarci, però???) alle numerose specie di animali marini che perdono la vita restando intrappolati nella plastica o strozzati dalle reti.....

       Mare di plastica, collare-frisbee per focheSalvata tartaruga 'Charlie' quasi uccisa dalla plastica - Animali ...giornata mondiale contro l'inquinamento

Ogni informazione che ascoltavo con mia figlia sulla quantità di plastica che si accumula, si utilizza, si smaltisce, si produce e si getta ogni ora nel mondo era un commento strozzato dallo stupore. Sembra tutto incredibile, ma i dati sono quelli. Il mio terrore, e immagino non solo mio, è che ora non sia più così facile fare un passo indietro. Tutti questi rifiuti ormai accumulati sulla terra associati alla comodità di molti, moltissimi oggetti che ormai fanno parte della nostra vita quotidiana non ci permetteranno di fermarci a riflettere che tutto questo schifo lo stiamo lasciando ai nostri figli e ai figli dei nostri figli...In realtà già le persone della mia generazione ci sono dentro fino al collo e, considerando che lo smercio dei tanto comodi imballaggi plasticosi è iniziato negli anni '50, direi che i quarantenni come me hanno già ereditato parte di questa immondizia non recuperabile. Perchè, anche questo è un dato che mi è giunto dal docufilm, in realtà solo il 20% della plastica al momento è riciclabile. Il che vuol dire che tutto il resto è ciò che evidentemente vaga per i mari e si accumula sulla terraferma formando vere e proprie città.  
E' da ieri che provo ad immaginarmi al supermercato. 


              La classifica convenienza dei migliori supermercati per Altroconsumo

Idealmente percorro e ripercorro i corridoi dei magazzini da cui abitualmente mi rifornisco e non riesco ad uscirne completamente priva di plastica. Credo sia impossibile. Allora provo, sempre idealmente, a immaginare le aziende all'ingrosso da cui mi rifornisco online con e senza il Gruppo d'Acquisto. E niente, nemmeno con loro mi salvo: qualsiasi prodotto io acquisti è avviluppato in confezioni sottovuoto o in sacchi di plastica. Ho provato a pensare a come comportarmi per non produrne, ma qualsiasi cosa io decida di acquistare, da pochi grammi a tanti chili, sarà confezionata in un involucro di plastica o una vaschetta. Non so se sono io che conosco solo ditte che non utilizzano sacchi di carta ma mi rendo anche conto che 5 kg di pasta o di legumi impacchettati in un sacco di carta inviato per posta o per corriere mi arriverebbe a brandelli. 
                                                    Immagine di Penne Rigate di Semola di Grano Duro Bio 5 Kg.
Per contro, quando nascono i negozi di prodotti alimentari sfusi ed io mi ci fiondo entusiasta per poi rendermi conto che i prezzi sono triplicati rispetto ad un qualsiasi prodotto confezionato sul mercato, ecco che la parte maligna di me viene fuori e capisce perché siamo arrivati a questo punto. 
Per non produrre spazzatura occorrerebbe auto prodursi più o meno tutto ciò che si consuma. Nel mio piccolo lo faccio in parte ma so che per aumentare la possibilità di evitare rifiuti dovrei impegnarmi ben oltre e sinceramente al momento la mia vita non lo consente. E questo pensiero è da ieri che mi martella in testa. Come siamo arrivati al punto di non riuscire ad avere il tempo necessario per occuparci di noi e della salute dei nostri cari? Entrambe le mie nonne erano casalinghe e non facevano mancare nulla in casa. Sono certa (e anche le fonti orali dirette e dei miei genitori lo attestano)che i rifiuti che producevano le loro famiglie erano quasi nulle rispetto ad ora. Non avevano grandi pretese, avevano uno stile  di vita molto umile e semplice. La domenica festeggiavano il giorno di festa con un piatto più ricercato o una gita fuori porta...oggi quasi non esiste più il giorno di festa; io stessa spesso lavoro la domenica e generalmente ormai non c'è più una distinta dei giorni feriali da quelli festivi. Che forse ci può stare, la società è cambiata e si è evoluta. Le persone lavorano molto e sono sempre di corsa...Quindi si richiede l'acquisto per le preparazioni culinarie molto veloci, piatti pronti, carni già speziate, porzioni ridotte fino però all'esagerazione di trovare sui banchi ortaggi già puliti, frutta già sbucciata, salumi già affettati. 

                                         Boicotta la plastica per una settimana, la campagna di Zero Waste -

Perché un conto è non avere tanto tempo per cucinare e preparare. Un conto è non aver voglia e richiedere lo faccia la grande distribuzione per noi. Il problema è che l'industria per accontentare le richieste mantenendo i costi bassi per avere più guadagni non può tener conto anche della salvaguardia dell'ambiente. Ecco il motivo per cui siamo arrivati con gli involucri, i packaging e le confezioni ad un punto di non ritorno. 

Starei a scrivere ancora per delle ore circa lo schifo che provo al pensiero di tutto questo inquinamento e la paura che ho al pensiero di lasciare ai miei figli questo quadro così pericoloso. Mi rendo conto che scrivere delle mie ansie serve a poco per cui vi invito calorosamente a guardare questo docufilm a esortarvi a non sentirvi solo schifati e basta. Cerchiamo di fare qualcosa di concreto, nel nostro piccolo ci sembrerà poco ma se ognuno metterà il proprio impegno contribuirà ad un risollevamento del nostro ambiente. Ci sembrerà infattibile e magari sarà così ma i nostri figli non si meritano ciò che stiamo creando per loro e soprattutto non meritano il nostro menefreghismo o semplicemente la nostra arresa. 

Personalmente continuerò ad informarmi, continuerò a sensibilizzare i miei figli, mi impegnerò a indirizzare i miei acquisti verso aziende ricettive, alle altre scriverò chiedendo loro quantomeno di informarsi su packaging più riciclabili e più ecosostenibili. 

Fatelo anche voi. Facciamoci sentire. 
Basta stare a guardare. Non so voi, ma io sono stanca di farlo.


L'unione fa la forza - C.A.R.P.I - Consorzio Autonomo Riciclo Plastica


Se avete idee parliamo, confrontiamoci e combattiamo insieme.
Alla prossima!!! 

Stay tuned e grazie per essere arrivato fino qui. =)








lunedì 13 aprile 2020

SONO TORNATA! =)

Dopo tanti anni, ora che finalmente ho più tempo, riprendo in mano il mio blog cercando di farci qualcosa di costruttivo per me e per i miei figli quando saranno più grandi. Ma anche per qualcuno che vorrà leggere e condividere con me la loro esperienza, naturalmente. 
Tante cose si sono modificate da allora, in primis il nostro stile di vita, il numero di componenti della famiglia, siamo cresciuti, invecchiati, cambiati. Quelli che allora erano i nostri piccoli ora sono ormai ragazzini. E quelle che allora erano signorine ora sono quasi adulte. Il rapporto tra Mirko ed io si è evoluto e finalmente ha preso una piega più pacata. Ci siamo finalmente amalgamati bene e, laddove ancora alcune idee o abitudini sono diverse o sono state causa di dissidi, ora siamo riusciti a fonderle o a conviverci nel caso di persistente diversità. Ma le nostre differenze (che per forza di cose abbiamo dall'inizio della nostra storia) sono molto più vicine e simili e riusciamo a essere un tutt'uno contro il mondo. Non che per forza si debba andare contro gli altri ma in questo modo riusciamo a gestire meglio la nostra famiglia da qualsiasi intromissione o problematica arrivi dall'esterno.  

In questi anni abbiamo scoperto la scuola parentale: abbiamo iniziato dalla terza elementare di Maddalena 3 anni fa. Un'esperienza unica soprattutto per il mio approccio alla scuola e allo studio. Ho perso ogni fiducia per l'Istituzione scolastica e visto come stavano andando le cose sia con le grandi che con Maddalena stessa, ci è voluto davvero poco per persuaderci che si potesse tentare con lo studio a casa. Subito mi pareva impossibile. Ma dovevo convincere Mirko il quale non sembrava troppo contrario ma era assolutamente nuovo alla sola idea. Io che a scuola, per quanto mi sforzassi, ero comunque una capra, ho scoperto che quella capra ha tirato fuori molte più conoscenze di quelle che potesse immaginare. Ho riscoperto lo studio, ho ricordato quanto mi piacesse studiare anche se non avevo le giuste tecniche per avere un adeguato successo e quanto mi piaccia farlo ora con  miei figli. Approfondire, scoprire nuovi mondi e scavare nelle materie in modo da non renderle prettamente scolastiche ma farle diventare interessanti, anche le più noiose. 



Comprare e farsi regalare libri di tutte le materie per poter sviluppare concetti laddove i libri della scuola primaria non dicono nulla e vedere lo stupore e la soddisfazione di imparare nuove nozioni e anche nuove materie. Insomma c'è stato talmente tanto entusiasmo in casa che abbiamo deciso di trascinarci anche Gioele, l'ultimo arrivato, il più piccolo, il più vivace ma timido, deciso ma tenero della famiglia. Anche lui è entrato nel mondo scolastico e abbiamo deciso di comune accordo di tenerlo a casa. Ovviamente i loro caratteri sono diversi e tutto ciò che riesco ad imparare con Maddalena, con Gioele riesco la metà quindi dopo un anno e mezzo sto ancora cercando di tarare ciò che per l'Istituzione Scolastica  dovrà conoscere all'esame ministeriale di giugno, con la sua voglia di apprendere. Tutto ciò mi rende talmente fiduciosa che sono certa che arriveremo ad un giusto compromesso. 




Nel mondo intanto è arrivato un nuovo virus che pare sia davvero pericoloso. Gli stati ci hanno imposto di stare a casa e hanno chiuso tutto. In particolare l'Italia è ferma da un mese e la mia famiglia ed io conviviamo da 6 settimane h24 tutti e 6. 

Mi sono ripromessa però, ora che ho ripreso a scrivere, di non dilungarmi troppo nei miei post. E questa epidemia, a mio parere, merita molte più parole di quelle che scriverei cercando di essere concisa. Quindi nei prossimi giorni proverò a dare una mia modestissima opinione su ciò che stiamo vivendo, alla luce di quello che viene fuori nei social ora che tutta Italia ha molto più tempo di dare la propria opinione, di informarsi leggendo articoli di qualsiasi giornalista, dal più conosciuto a quello del giornalino dietro casa e di far emergere il buono ed il peggio di ognuno di noi.

Stay tuned e grazie di essere arrivato fino qui! =)