Mamma di 4 splendide creature e moglie di uno straordinario uomo, Intenzionata a vivere in modo naturale in questa strana società. A casa dopo 5 anni di attività, voglio seguire la mia famiglia full time. Vorrei fermare il tempo e ritrovare i miei cari che mi sono ultimamente persa....riconosco che non sono stata in grado di gestire tutto senza creare danni a qualcosa/qualcuno.....sogno di riavere al più presto tutto ciò che mi sono persa ma soprattutto sono sicura di farcela.... =)))
martedì 12 maggio 2020
domenica 3 maggio 2020
CIRCONDATI DAI RIFIUTI
Ieri ho guardato un docufilm insieme a Becky, la mia secondogenita. Deve fare una relazione su un film o un documentario sull'ambiente, allora le ho tenuto compagnia. In realtà il titolo mi ispirava, sono anni che ormai cerco, nel mio piccolo, di sensibilizzare i miei figli e chi mi sta vicino sull'acquisto attento dei prodotti per ridurre sensibilmente gli involucri. Alcuni prodotti in famiglia li abbiamo sostituiti (ad esempio i tovaglioli di carta con quelli di stoffa, una parte della carta igienica con delle salviettine lavabili per l'atto della minzione o per il momento dello struccaggio o ancora i cotton fioc di bamboo al posto di quelli in plastica).
Altri li abbiamo proprio eliminati del tutto: il monouso, ad esempio. Tutto ciò che sono piatti, bicchieri, posate, e contenitori di plastica, carta o alluminio li abbiamo sostituiti con i classici di vetro, porcellana, inox e plastica riutilizzabile.
Certo che quando festeggiamo un compleanno o quando prepariamo una merenda poi abbiamo il lavoro successivo la festa di ripulire il tutto ma questo sacrificio lo si fa volentieri se pensiamo di aver evitato rifiuti inutili (non trovo altra definizione, sono futili nel momento in cui possiamo pensare che anche se non li abbiamo possiamo festeggiare lo stesso...); ovvio, sono decisamente comodi...ma stiamo paragonando 15/30 minuti di lavoro ulteriore ad un lasso di tempo esagerato che serve alla plastica per decomporsi.
8km² di immondizia (bottigliette, reti da pescatore, accendini, spazzolini, ciabatte, posate monouso, sacchetti....) nel bel mezzo dell'oceano che negli anni si è accumulata e che crea danni all'ecosistema marino oltre al fatto che a lungo andare li sta creando anche a noi umani che ci cibiamo di pesci e molluschi che ogni giorno ingurgitano micro e macro particelle di plastica....Non so spiegare come mi sono sentita in quell'ora di filmato. Un sacco di volte avrei voluto girarmi dall'altra e spegnere la TV o alzarmi e andarmene lasciando il compito a mia figlia. Bambini che vivono, lavorano, giocano a basket, corrono a piedi scalzi su strade o in case costruite SULLE montagne di spazzatura, che se non si vedono davvero non ci si può credere.
Uccelli (albatri, berte erano gli esempi ma immagino ce ne siano tanti altri) morti sulla riva del mare e sezionati da biologi che cercano di capire il motivo del loro decesso per poi scoprire che i loro stomaci sono talmente duri, squadrati e pieni di centinaia di pezzetti di plastica che riuscire a volare è troppo pesante e difficile...
E tutto ciò per un utilizzo talmente breve di questi oggetti di plastica (parlavano di un utilizzo medio di 12 minuti per un sacchetto) che davvero non giustifica anni e anni di plastica abbandonata nell'ambiente che alla luce del sole, all'aria marina e alla salsedine si sgretola e risulta essere ancora più pericolosa perché ridotta a pezzi piccoli. Una balena ogni volta che apre la bocca ingurgita decine di migliaia di litri di acqua.
Non so se si riesce ad immaginare quanti rifiuti possono entrare nel loro stomaco insieme a tutta l'acqua, krill e pesci più piccini (i quali, a loro volta, hanno già ingurgitato micro plastiche e brandelli di rifiuti di ogni tipo) ....Senza pensare (ma come si fa a non pensarci, però???) alle numerose specie di animali marini che perdono la vita restando intrappolati nella plastica o strozzati dalle reti.....
Ogni informazione che ascoltavo con mia figlia sulla quantità di plastica che si accumula, si utilizza, si smaltisce, si produce e si getta ogni ora nel mondo era un commento strozzato dallo stupore. Sembra tutto incredibile, ma i dati sono quelli. Il mio terrore, e immagino non solo mio, è che ora non sia più così facile fare un passo indietro. Tutti questi rifiuti ormai accumulati sulla terra associati alla comodità di molti, moltissimi oggetti che ormai fanno parte della nostra vita quotidiana non ci permetteranno di fermarci a riflettere che tutto questo schifo lo stiamo lasciando ai nostri figli e ai figli dei nostri figli...In realtà già le persone della mia generazione ci sono dentro fino al collo e, considerando che lo smercio dei tanto comodi imballaggi plasticosi è iniziato negli anni '50, direi che i quarantenni come me hanno già ereditato parte di questa immondizia non recuperabile. Perchè, anche questo è un dato che mi è giunto dal docufilm, in realtà solo il 20% della plastica al momento è riciclabile. Il che vuol dire che tutto il resto è ciò che evidentemente vaga per i mari e si accumula sulla terraferma formando vere e proprie città.
E' da ieri che provo ad immaginarmi al supermercato.
Idealmente percorro e ripercorro i corridoi dei magazzini da cui abitualmente mi rifornisco e non riesco ad uscirne completamente priva di plastica. Credo sia impossibile. Allora provo, sempre idealmente, a immaginare le aziende all'ingrosso da cui mi rifornisco online con e senza il Gruppo d'Acquisto. E niente, nemmeno con loro mi salvo: qualsiasi prodotto io acquisti è avviluppato in confezioni sottovuoto o in sacchi di plastica. Ho provato a pensare a come comportarmi per non produrne, ma qualsiasi cosa io decida di acquistare, da pochi grammi a tanti chili, sarà confezionata in un involucro di plastica o una vaschetta. Non so se sono io che conosco solo ditte che non utilizzano sacchi di carta ma mi rendo anche conto che 5 kg di pasta o di legumi impacchettati in un sacco di carta inviato per posta o per corriere mi arriverebbe a brandelli.
Per contro, quando nascono i negozi di prodotti alimentari sfusi ed io mi ci fiondo entusiasta per poi rendermi conto che i prezzi sono triplicati rispetto ad un qualsiasi prodotto confezionato sul mercato, ecco che la parte maligna di me viene fuori e capisce perché siamo arrivati a questo punto.
Per non produrre spazzatura occorrerebbe auto prodursi più o meno tutto ciò che si consuma. Nel mio piccolo lo faccio in parte ma so che per aumentare la possibilità di evitare rifiuti dovrei impegnarmi ben oltre e sinceramente al momento la mia vita non lo consente. E questo pensiero è da ieri che mi martella in testa. Come siamo arrivati al punto di non riuscire ad avere il tempo necessario per occuparci di noi e della salute dei nostri cari? Entrambe le mie nonne erano casalinghe e non facevano mancare nulla in casa. Sono certa (e anche le fonti orali dirette e dei miei genitori lo attestano)che i rifiuti che producevano le loro famiglie erano quasi nulle rispetto ad ora. Non avevano grandi pretese, avevano uno stile di vita molto umile e semplice. La domenica festeggiavano il giorno di festa con un piatto più ricercato o una gita fuori porta...oggi quasi non esiste più il giorno di festa; io stessa spesso lavoro la domenica e generalmente ormai non c'è più una distinta dei giorni feriali da quelli festivi. Che forse ci può stare, la società è cambiata e si è evoluta. Le persone lavorano molto e sono sempre di corsa...Quindi si richiede l'acquisto per le preparazioni culinarie molto veloci, piatti pronti, carni già speziate, porzioni ridotte fino però all'esagerazione di trovare sui banchi ortaggi già puliti, frutta già sbucciata, salumi già affettati.
Perché un conto è non avere tanto tempo per cucinare e preparare. Un conto è non aver voglia e richiedere lo faccia la grande distribuzione per noi. Il problema è che l'industria per accontentare le richieste mantenendo i costi bassi per avere più guadagni non può tener conto anche della salvaguardia dell'ambiente. Ecco il motivo per cui siamo arrivati con gli involucri, i packaging e le confezioni ad un punto di non ritorno.
Starei a scrivere ancora per delle ore circa lo schifo che provo al pensiero di tutto questo inquinamento e la paura che ho al pensiero di lasciare ai miei figli questo quadro così pericoloso. Mi rendo conto che scrivere delle mie ansie serve a poco per cui vi invito calorosamente a guardare questo docufilm a esortarvi a non sentirvi solo schifati e basta. Cerchiamo di fare qualcosa di concreto, nel nostro piccolo ci sembrerà poco ma se ognuno metterà il proprio impegno contribuirà ad un risollevamento del nostro ambiente. Ci sembrerà infattibile e magari sarà così ma i nostri figli non si meritano ciò che stiamo creando per loro e soprattutto non meritano il nostro menefreghismo o semplicemente la nostra arresa.
Personalmente continuerò ad informarmi, continuerò a sensibilizzare i miei figli, mi impegnerò a indirizzare i miei acquisti verso aziende ricettive, alle altre scriverò chiedendo loro quantomeno di informarsi su packaging più riciclabili e più ecosostenibili.
Fatelo anche voi. Facciamoci sentire.
Basta stare a guardare. Non so voi, ma io sono stanca di farlo.
Se avete idee parliamo, confrontiamoci e combattiamo insieme.
Alla prossima!!!
Stay tuned e grazie per essere arrivato fino qui. =)
Altri li abbiamo proprio eliminati del tutto: il monouso, ad esempio. Tutto ciò che sono piatti, bicchieri, posate, e contenitori di plastica, carta o alluminio li abbiamo sostituiti con i classici di vetro, porcellana, inox e plastica riutilizzabile.
Certo che quando festeggiamo un compleanno o quando prepariamo una merenda poi abbiamo il lavoro successivo la festa di ripulire il tutto ma questo sacrificio lo si fa volentieri se pensiamo di aver evitato rifiuti inutili (non trovo altra definizione, sono futili nel momento in cui possiamo pensare che anche se non li abbiamo possiamo festeggiare lo stesso...); ovvio, sono decisamente comodi...ma stiamo paragonando 15/30 minuti di lavoro ulteriore ad un lasso di tempo esagerato che serve alla plastica per decomporsi.
Tornando al docufilm, il titolo è "A Plastic Ocean", si può vedere qui il trailer. Sono rimasta molto colpita da questa ora e mezza di film in cui il giornalista regista australiano, Craig Leeson, sciorina dati, numeri e grafici mostrando montagne e distese di plastica in tutta l'acqua che ricopre la nostra terra. Una delle scene più raccapriccianti del film è stata una distesa galleggiante di plastica e micro plastica quasi a formare una vera e propria isola....
Great Pacific Garbage Patch (Grande chiazza di rifiuti del Pacifico) |
Uccelli (albatri, berte erano gli esempi ma immagino ce ne siano tanti altri) morti sulla riva del mare e sezionati da biologi che cercano di capire il motivo del loro decesso per poi scoprire che i loro stomaci sono talmente duri, squadrati e pieni di centinaia di pezzetti di plastica che riuscire a volare è troppo pesante e difficile...
Il contenuto stomacale di un Albatros |
Non so se si riesce ad immaginare quanti rifiuti possono entrare nel loro stomaco insieme a tutta l'acqua, krill e pesci più piccini (i quali, a loro volta, hanno già ingurgitato micro plastiche e brandelli di rifiuti di ogni tipo) ....Senza pensare (ma come si fa a non pensarci, però???) alle numerose specie di animali marini che perdono la vita restando intrappolati nella plastica o strozzati dalle reti.....
Ogni informazione che ascoltavo con mia figlia sulla quantità di plastica che si accumula, si utilizza, si smaltisce, si produce e si getta ogni ora nel mondo era un commento strozzato dallo stupore. Sembra tutto incredibile, ma i dati sono quelli. Il mio terrore, e immagino non solo mio, è che ora non sia più così facile fare un passo indietro. Tutti questi rifiuti ormai accumulati sulla terra associati alla comodità di molti, moltissimi oggetti che ormai fanno parte della nostra vita quotidiana non ci permetteranno di fermarci a riflettere che tutto questo schifo lo stiamo lasciando ai nostri figli e ai figli dei nostri figli...In realtà già le persone della mia generazione ci sono dentro fino al collo e, considerando che lo smercio dei tanto comodi imballaggi plasticosi è iniziato negli anni '50, direi che i quarantenni come me hanno già ereditato parte di questa immondizia non recuperabile. Perchè, anche questo è un dato che mi è giunto dal docufilm, in realtà solo il 20% della plastica al momento è riciclabile. Il che vuol dire che tutto il resto è ciò che evidentemente vaga per i mari e si accumula sulla terraferma formando vere e proprie città.
E' da ieri che provo ad immaginarmi al supermercato.
Idealmente percorro e ripercorro i corridoi dei magazzini da cui abitualmente mi rifornisco e non riesco ad uscirne completamente priva di plastica. Credo sia impossibile. Allora provo, sempre idealmente, a immaginare le aziende all'ingrosso da cui mi rifornisco online con e senza il Gruppo d'Acquisto. E niente, nemmeno con loro mi salvo: qualsiasi prodotto io acquisti è avviluppato in confezioni sottovuoto o in sacchi di plastica. Ho provato a pensare a come comportarmi per non produrne, ma qualsiasi cosa io decida di acquistare, da pochi grammi a tanti chili, sarà confezionata in un involucro di plastica o una vaschetta. Non so se sono io che conosco solo ditte che non utilizzano sacchi di carta ma mi rendo anche conto che 5 kg di pasta o di legumi impacchettati in un sacco di carta inviato per posta o per corriere mi arriverebbe a brandelli.
Per contro, quando nascono i negozi di prodotti alimentari sfusi ed io mi ci fiondo entusiasta per poi rendermi conto che i prezzi sono triplicati rispetto ad un qualsiasi prodotto confezionato sul mercato, ecco che la parte maligna di me viene fuori e capisce perché siamo arrivati a questo punto.
Per non produrre spazzatura occorrerebbe auto prodursi più o meno tutto ciò che si consuma. Nel mio piccolo lo faccio in parte ma so che per aumentare la possibilità di evitare rifiuti dovrei impegnarmi ben oltre e sinceramente al momento la mia vita non lo consente. E questo pensiero è da ieri che mi martella in testa. Come siamo arrivati al punto di non riuscire ad avere il tempo necessario per occuparci di noi e della salute dei nostri cari? Entrambe le mie nonne erano casalinghe e non facevano mancare nulla in casa. Sono certa (e anche le fonti orali dirette e dei miei genitori lo attestano)che i rifiuti che producevano le loro famiglie erano quasi nulle rispetto ad ora. Non avevano grandi pretese, avevano uno stile di vita molto umile e semplice. La domenica festeggiavano il giorno di festa con un piatto più ricercato o una gita fuori porta...oggi quasi non esiste più il giorno di festa; io stessa spesso lavoro la domenica e generalmente ormai non c'è più una distinta dei giorni feriali da quelli festivi. Che forse ci può stare, la società è cambiata e si è evoluta. Le persone lavorano molto e sono sempre di corsa...Quindi si richiede l'acquisto per le preparazioni culinarie molto veloci, piatti pronti, carni già speziate, porzioni ridotte fino però all'esagerazione di trovare sui banchi ortaggi già puliti, frutta già sbucciata, salumi già affettati.
Perché un conto è non avere tanto tempo per cucinare e preparare. Un conto è non aver voglia e richiedere lo faccia la grande distribuzione per noi. Il problema è che l'industria per accontentare le richieste mantenendo i costi bassi per avere più guadagni non può tener conto anche della salvaguardia dell'ambiente. Ecco il motivo per cui siamo arrivati con gli involucri, i packaging e le confezioni ad un punto di non ritorno.
Starei a scrivere ancora per delle ore circa lo schifo che provo al pensiero di tutto questo inquinamento e la paura che ho al pensiero di lasciare ai miei figli questo quadro così pericoloso. Mi rendo conto che scrivere delle mie ansie serve a poco per cui vi invito calorosamente a guardare questo docufilm a esortarvi a non sentirvi solo schifati e basta. Cerchiamo di fare qualcosa di concreto, nel nostro piccolo ci sembrerà poco ma se ognuno metterà il proprio impegno contribuirà ad un risollevamento del nostro ambiente. Ci sembrerà infattibile e magari sarà così ma i nostri figli non si meritano ciò che stiamo creando per loro e soprattutto non meritano il nostro menefreghismo o semplicemente la nostra arresa.
Personalmente continuerò ad informarmi, continuerò a sensibilizzare i miei figli, mi impegnerò a indirizzare i miei acquisti verso aziende ricettive, alle altre scriverò chiedendo loro quantomeno di informarsi su packaging più riciclabili e più ecosostenibili.
Fatelo anche voi. Facciamoci sentire.
Basta stare a guardare. Non so voi, ma io sono stanca di farlo.
Se avete idee parliamo, confrontiamoci e combattiamo insieme.
Alla prossima!!!
Stay tuned e grazie per essere arrivato fino qui. =)
lunedì 13 aprile 2020
SONO TORNATA! =)
Dopo tanti anni, ora che finalmente ho più tempo, riprendo in mano il mio blog cercando di farci qualcosa di costruttivo per me e per i miei figli quando saranno più grandi. Ma anche per qualcuno che vorrà leggere e condividere con me la loro esperienza, naturalmente.
Tante cose si sono modificate da allora, in primis il nostro stile di vita, il numero di componenti della famiglia, siamo cresciuti, invecchiati, cambiati. Quelli che allora erano i nostri piccoli ora sono ormai ragazzini. E quelle che allora erano signorine ora sono quasi adulte. Il rapporto tra Mirko ed io si è evoluto e finalmente ha preso una piega più pacata. Ci siamo finalmente amalgamati bene e, laddove ancora alcune idee o abitudini sono diverse o sono state causa di dissidi, ora siamo riusciti a fonderle o a conviverci nel caso di persistente diversità. Ma le nostre differenze (che per forza di cose abbiamo dall'inizio della nostra storia) sono molto più vicine e simili e riusciamo a essere un tutt'uno contro il mondo. Non che per forza si debba andare contro gli altri ma in questo modo riusciamo a gestire meglio la nostra famiglia da qualsiasi intromissione o problematica arrivi dall'esterno.
In questi anni abbiamo scoperto la scuola parentale: abbiamo iniziato dalla terza elementare di Maddalena 3 anni fa. Un'esperienza unica soprattutto per il mio approccio alla scuola e allo studio. Ho perso ogni fiducia per l'Istituzione scolastica e visto come stavano andando le cose sia con le grandi che con Maddalena stessa, ci è voluto davvero poco per persuaderci che si potesse tentare con lo studio a casa. Subito mi pareva impossibile. Ma dovevo convincere Mirko il quale non sembrava troppo contrario ma era assolutamente nuovo alla sola idea. Io che a scuola, per quanto mi sforzassi, ero comunque una capra, ho scoperto che quella capra ha tirato fuori molte più conoscenze di quelle che potesse immaginare. Ho riscoperto lo studio, ho ricordato quanto mi piacesse studiare anche se non avevo le giuste tecniche per avere un adeguato successo e quanto mi piaccia farlo ora con miei figli. Approfondire, scoprire nuovi mondi e scavare nelle materie in modo da non renderle prettamente scolastiche ma farle diventare interessanti, anche le più noiose.
Comprare e farsi regalare libri di tutte le materie per poter sviluppare concetti laddove i libri della scuola primaria non dicono nulla e vedere lo stupore e la soddisfazione di imparare nuove nozioni e anche nuove materie. Insomma c'è stato talmente tanto entusiasmo in casa che abbiamo deciso di trascinarci anche Gioele, l'ultimo arrivato, il più piccolo, il più vivace ma timido, deciso ma tenero della famiglia. Anche lui è entrato nel mondo scolastico e abbiamo deciso di comune accordo di tenerlo a casa. Ovviamente i loro caratteri sono diversi e tutto ciò che riesco ad imparare con Maddalena, con Gioele riesco la metà quindi dopo un anno e mezzo sto ancora cercando di tarare ciò che per l'Istituzione Scolastica dovrà conoscere all'esame ministeriale di giugno, con la sua voglia di apprendere. Tutto ciò mi rende talmente fiduciosa che sono certa che arriveremo ad un giusto compromesso.
Nel mondo intanto è arrivato un nuovo virus che pare sia davvero pericoloso. Gli stati ci hanno imposto di stare a casa e hanno chiuso tutto. In particolare l'Italia è ferma da un mese e la mia famiglia ed io conviviamo da 6 settimane h24 tutti e 6.
Mi sono ripromessa però, ora che ho ripreso a scrivere, di non dilungarmi troppo nei miei post. E questa epidemia, a mio parere, merita molte più parole di quelle che scriverei cercando di essere concisa. Quindi nei prossimi giorni proverò a dare una mia modestissima opinione su ciò che stiamo vivendo, alla luce di quello che viene fuori nei social ora che tutta Italia ha molto più tempo di dare la propria opinione, di informarsi leggendo articoli di qualsiasi giornalista, dal più conosciuto a quello del giornalino dietro casa e di far emergere il buono ed il peggio di ognuno di noi.
Stay tuned e grazie di essere arrivato fino qui! =)
Tante cose si sono modificate da allora, in primis il nostro stile di vita, il numero di componenti della famiglia, siamo cresciuti, invecchiati, cambiati. Quelli che allora erano i nostri piccoli ora sono ormai ragazzini. E quelle che allora erano signorine ora sono quasi adulte. Il rapporto tra Mirko ed io si è evoluto e finalmente ha preso una piega più pacata. Ci siamo finalmente amalgamati bene e, laddove ancora alcune idee o abitudini sono diverse o sono state causa di dissidi, ora siamo riusciti a fonderle o a conviverci nel caso di persistente diversità. Ma le nostre differenze (che per forza di cose abbiamo dall'inizio della nostra storia) sono molto più vicine e simili e riusciamo a essere un tutt'uno contro il mondo. Non che per forza si debba andare contro gli altri ma in questo modo riusciamo a gestire meglio la nostra famiglia da qualsiasi intromissione o problematica arrivi dall'esterno.
In questi anni abbiamo scoperto la scuola parentale: abbiamo iniziato dalla terza elementare di Maddalena 3 anni fa. Un'esperienza unica soprattutto per il mio approccio alla scuola e allo studio. Ho perso ogni fiducia per l'Istituzione scolastica e visto come stavano andando le cose sia con le grandi che con Maddalena stessa, ci è voluto davvero poco per persuaderci che si potesse tentare con lo studio a casa. Subito mi pareva impossibile. Ma dovevo convincere Mirko il quale non sembrava troppo contrario ma era assolutamente nuovo alla sola idea. Io che a scuola, per quanto mi sforzassi, ero comunque una capra, ho scoperto che quella capra ha tirato fuori molte più conoscenze di quelle che potesse immaginare. Ho riscoperto lo studio, ho ricordato quanto mi piacesse studiare anche se non avevo le giuste tecniche per avere un adeguato successo e quanto mi piaccia farlo ora con miei figli. Approfondire, scoprire nuovi mondi e scavare nelle materie in modo da non renderle prettamente scolastiche ma farle diventare interessanti, anche le più noiose.
Comprare e farsi regalare libri di tutte le materie per poter sviluppare concetti laddove i libri della scuola primaria non dicono nulla e vedere lo stupore e la soddisfazione di imparare nuove nozioni e anche nuove materie. Insomma c'è stato talmente tanto entusiasmo in casa che abbiamo deciso di trascinarci anche Gioele, l'ultimo arrivato, il più piccolo, il più vivace ma timido, deciso ma tenero della famiglia. Anche lui è entrato nel mondo scolastico e abbiamo deciso di comune accordo di tenerlo a casa. Ovviamente i loro caratteri sono diversi e tutto ciò che riesco ad imparare con Maddalena, con Gioele riesco la metà quindi dopo un anno e mezzo sto ancora cercando di tarare ciò che per l'Istituzione Scolastica dovrà conoscere all'esame ministeriale di giugno, con la sua voglia di apprendere. Tutto ciò mi rende talmente fiduciosa che sono certa che arriveremo ad un giusto compromesso.
Nel mondo intanto è arrivato un nuovo virus che pare sia davvero pericoloso. Gli stati ci hanno imposto di stare a casa e hanno chiuso tutto. In particolare l'Italia è ferma da un mese e la mia famiglia ed io conviviamo da 6 settimane h24 tutti e 6.
Mi sono ripromessa però, ora che ho ripreso a scrivere, di non dilungarmi troppo nei miei post. E questa epidemia, a mio parere, merita molte più parole di quelle che scriverei cercando di essere concisa. Quindi nei prossimi giorni proverò a dare una mia modestissima opinione su ciò che stiamo vivendo, alla luce di quello che viene fuori nei social ora che tutta Italia ha molto più tempo di dare la propria opinione, di informarsi leggendo articoli di qualsiasi giornalista, dal più conosciuto a quello del giornalino dietro casa e di far emergere il buono ed il peggio di ognuno di noi.
Stay tuned e grazie di essere arrivato fino qui! =)
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