domenica 3 maggio 2020

CIRCONDATI DAI RIFIUTI

Ieri ho guardato un docufilm insieme a Becky, la mia secondogenita. Deve fare una relazione su un film o un documentario sull'ambiente, allora le ho tenuto compagnia. In realtà il titolo mi ispirava, sono anni che ormai cerco, nel mio piccolo, di sensibilizzare i miei figli e chi mi sta vicino sull'acquisto attento dei prodotti per ridurre sensibilmente gli involucri. Alcuni prodotti in famiglia li abbiamo sostituiti (ad esempio i tovaglioli di carta con quelli di stoffa, una parte della carta igienica con delle salviettine lavabili per l'atto della minzione o per il momento dello struccaggio o ancora i cotton fioc di bamboo al posto di quelli in plastica).


  

Altri li abbiamo proprio eliminati del tutto: il monouso, ad esempio. Tutto ciò che sono piatti, bicchieri, posate, e contenitori di plastica, carta o alluminio li abbiamo sostituiti con i classici di vetro, porcellana, inox e plastica riutilizzabile. 

                                   

Certo che quando festeggiamo un compleanno o quando prepariamo una merenda poi abbiamo il lavoro successivo la festa di ripulire il tutto ma questo sacrificio lo si fa volentieri se pensiamo di aver evitato rifiuti inutili (non trovo altra definizione, sono futili nel momento in cui possiamo pensare che anche se non li abbiamo possiamo festeggiare lo stesso...); ovvio, sono decisamente comodi...ma stiamo paragonando 15/30 minuti di lavoro ulteriore ad un lasso di tempo esagerato che serve alla plastica per decomporsi.Stoviglie


Tornando al docufilm, il titolo è "A Plastic Ocean", si può vedere qui il trailer. Sono rimasta molto colpita da questa ora e mezza di film in cui il giornalista regista australiano, Craig Leeson, sciorina dati, numeri e grafici mostrando montagne e distese di plastica in tutta l'acqua che ricopre la nostra terra. Una delle scene più raccapriccianti del film è stata una distesa galleggiante di plastica e micro plastica quasi a formare una vera e propria isola....
Plastica, le isole galleggianti nell'oceano
Great Pacific Garbage Patch  (Grande chiazza di rifiuti del Pacifico)
8km² di immondizia (bottigliette, reti da pescatore, accendini, spazzolini, ciabatte, posate monouso, sacchetti....) nel bel mezzo dell'oceano che negli anni si è accumulata e che crea danni all'ecosistema marino oltre al fatto che a lungo andare li sta creando anche a noi umani che ci cibiamo di pesci e molluschi che ogni giorno ingurgitano micro e macro particelle di plastica....Non so spiegare come mi sono sentita in quell'ora di filmato. Un sacco di volte avrei voluto girarmi dall'altra e spegnere la TV o alzarmi e andarmene lasciando il compito a mia figlia. Bambini che vivono, lavorano, giocano a basket, corrono a piedi scalzi su strade o in case costruite SULLE montagne di spazzatura, che se non si vedono davvero non ci si può credere. 



Uccelli (albatri, berte erano gli esempi ma immagino ce ne siano tanti altri) morti sulla riva del mare e sezionati da biologi che cercano di capire il motivo del loro decesso per poi scoprire che i loro stomaci sono talmente duri, squadrati e pieni di centinaia di pezzetti di plastica che riuscire a volare è troppo pesante e difficile...

albatros plastica
Il contenuto stomacale di un Albatros
E tutto ciò per un utilizzo talmente breve di questi oggetti di plastica (parlavano di un utilizzo medio di 12 minuti per un sacchetto) che davvero non giustifica anni e anni di plastica abbandonata nell'ambiente che alla luce del sole, all'aria marina e alla salsedine si sgretola e risulta essere ancora più pericolosa perché ridotta a pezzi piccoli. Una balena ogni volta che apre la bocca ingurgita decine di migliaia di litri di acqua. 

                         Perché le balene saltano fuori dall'acqua? - Focus Junior

Non so se si riesce ad immaginare quanti rifiuti possono entrare nel loro stomaco insieme a tutta l'acqua, krill e pesci più piccini (i quali, a loro volta, hanno già ingurgitato micro plastiche e brandelli di rifiuti di ogni tipo) ....Senza pensare (ma come si fa a non pensarci, però???) alle numerose specie di animali marini che perdono la vita restando intrappolati nella plastica o strozzati dalle reti.....

       Mare di plastica, collare-frisbee per focheSalvata tartaruga 'Charlie' quasi uccisa dalla plastica - Animali ...giornata mondiale contro l'inquinamento

Ogni informazione che ascoltavo con mia figlia sulla quantità di plastica che si accumula, si utilizza, si smaltisce, si produce e si getta ogni ora nel mondo era un commento strozzato dallo stupore. Sembra tutto incredibile, ma i dati sono quelli. Il mio terrore, e immagino non solo mio, è che ora non sia più così facile fare un passo indietro. Tutti questi rifiuti ormai accumulati sulla terra associati alla comodità di molti, moltissimi oggetti che ormai fanno parte della nostra vita quotidiana non ci permetteranno di fermarci a riflettere che tutto questo schifo lo stiamo lasciando ai nostri figli e ai figli dei nostri figli...In realtà già le persone della mia generazione ci sono dentro fino al collo e, considerando che lo smercio dei tanto comodi imballaggi plasticosi è iniziato negli anni '50, direi che i quarantenni come me hanno già ereditato parte di questa immondizia non recuperabile. Perchè, anche questo è un dato che mi è giunto dal docufilm, in realtà solo il 20% della plastica al momento è riciclabile. Il che vuol dire che tutto il resto è ciò che evidentemente vaga per i mari e si accumula sulla terraferma formando vere e proprie città.  
E' da ieri che provo ad immaginarmi al supermercato. 


              La classifica convenienza dei migliori supermercati per Altroconsumo

Idealmente percorro e ripercorro i corridoi dei magazzini da cui abitualmente mi rifornisco e non riesco ad uscirne completamente priva di plastica. Credo sia impossibile. Allora provo, sempre idealmente, a immaginare le aziende all'ingrosso da cui mi rifornisco online con e senza il Gruppo d'Acquisto. E niente, nemmeno con loro mi salvo: qualsiasi prodotto io acquisti è avviluppato in confezioni sottovuoto o in sacchi di plastica. Ho provato a pensare a come comportarmi per non produrne, ma qualsiasi cosa io decida di acquistare, da pochi grammi a tanti chili, sarà confezionata in un involucro di plastica o una vaschetta. Non so se sono io che conosco solo ditte che non utilizzano sacchi di carta ma mi rendo anche conto che 5 kg di pasta o di legumi impacchettati in un sacco di carta inviato per posta o per corriere mi arriverebbe a brandelli. 
                                                    Immagine di Penne Rigate di Semola di Grano Duro Bio 5 Kg.
Per contro, quando nascono i negozi di prodotti alimentari sfusi ed io mi ci fiondo entusiasta per poi rendermi conto che i prezzi sono triplicati rispetto ad un qualsiasi prodotto confezionato sul mercato, ecco che la parte maligna di me viene fuori e capisce perché siamo arrivati a questo punto. 
Per non produrre spazzatura occorrerebbe auto prodursi più o meno tutto ciò che si consuma. Nel mio piccolo lo faccio in parte ma so che per aumentare la possibilità di evitare rifiuti dovrei impegnarmi ben oltre e sinceramente al momento la mia vita non lo consente. E questo pensiero è da ieri che mi martella in testa. Come siamo arrivati al punto di non riuscire ad avere il tempo necessario per occuparci di noi e della salute dei nostri cari? Entrambe le mie nonne erano casalinghe e non facevano mancare nulla in casa. Sono certa (e anche le fonti orali dirette e dei miei genitori lo attestano)che i rifiuti che producevano le loro famiglie erano quasi nulle rispetto ad ora. Non avevano grandi pretese, avevano uno stile  di vita molto umile e semplice. La domenica festeggiavano il giorno di festa con un piatto più ricercato o una gita fuori porta...oggi quasi non esiste più il giorno di festa; io stessa spesso lavoro la domenica e generalmente ormai non c'è più una distinta dei giorni feriali da quelli festivi. Che forse ci può stare, la società è cambiata e si è evoluta. Le persone lavorano molto e sono sempre di corsa...Quindi si richiede l'acquisto per le preparazioni culinarie molto veloci, piatti pronti, carni già speziate, porzioni ridotte fino però all'esagerazione di trovare sui banchi ortaggi già puliti, frutta già sbucciata, salumi già affettati. 

                                         Boicotta la plastica per una settimana, la campagna di Zero Waste -

Perché un conto è non avere tanto tempo per cucinare e preparare. Un conto è non aver voglia e richiedere lo faccia la grande distribuzione per noi. Il problema è che l'industria per accontentare le richieste mantenendo i costi bassi per avere più guadagni non può tener conto anche della salvaguardia dell'ambiente. Ecco il motivo per cui siamo arrivati con gli involucri, i packaging e le confezioni ad un punto di non ritorno. 

Starei a scrivere ancora per delle ore circa lo schifo che provo al pensiero di tutto questo inquinamento e la paura che ho al pensiero di lasciare ai miei figli questo quadro così pericoloso. Mi rendo conto che scrivere delle mie ansie serve a poco per cui vi invito calorosamente a guardare questo docufilm a esortarvi a non sentirvi solo schifati e basta. Cerchiamo di fare qualcosa di concreto, nel nostro piccolo ci sembrerà poco ma se ognuno metterà il proprio impegno contribuirà ad un risollevamento del nostro ambiente. Ci sembrerà infattibile e magari sarà così ma i nostri figli non si meritano ciò che stiamo creando per loro e soprattutto non meritano il nostro menefreghismo o semplicemente la nostra arresa. 

Personalmente continuerò ad informarmi, continuerò a sensibilizzare i miei figli, mi impegnerò a indirizzare i miei acquisti verso aziende ricettive, alle altre scriverò chiedendo loro quantomeno di informarsi su packaging più riciclabili e più ecosostenibili. 

Fatelo anche voi. Facciamoci sentire. 
Basta stare a guardare. Non so voi, ma io sono stanca di farlo.


L'unione fa la forza - C.A.R.P.I - Consorzio Autonomo Riciclo Plastica


Se avete idee parliamo, confrontiamoci e combattiamo insieme.
Alla prossima!!! 

Stay tuned e grazie per essere arrivato fino qui. =)








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