giovedì 15 dicembre 2011

DISAVVENTURA IN LAVANDERIA



Ho conosciuto i fratelli R. e l'azienda di macchinari per lavanderie/tintorie nuovi ed usati che rappresentano tramite lo zio di una mia amica. Essi vennero a guardare lo scorso anno la macchina lavasecco che avevo in negozio che mi dava dei problemi perché ormai vecchia. Io ormai non riuscivo più ad utilizzarla e mandavo i panni dei clienti a lavare presso un'altra lavanderia che gentilmente mi offriva il servizio di solo lavaggio.
Ad inizio dicembre il fratello minore si è presentato in negozio dicendomi che avevano sottomano 2 macchine, una simile a quella che avevo già in negozio, con distillazione manuale ed una a distillazione continua che proponevano a prezzo minore. Ovviamente io essendo aperta da non molto, optavo per una spesa minima ed in più per una macchina a distillazione continua che mi permettesse, quindi, di non fermare per mezza giornata la macchina per la distillazione del percloro. Poiché avevano fretta di svuotare la lavanderia che mi avrebbe fornito, tramite i fratelli R., la lavasecco ho accettato di buon grado di ricevere l'installazione della macchina a metà mese premettendo al Sig. R. che non avevo tutta la cifra a disposizione per pagargliela. Egli mi rispose che ci saremmo aggiustati e che l'importante era che avessi i soldi per pagare gli operai che sarebbero venuti quel giorno ad eseguire il cambio. Così a metà Dicembre scorso i fratelli R. e 2 operai si sono presentati in negozio e hanno cominciato a lavorare. Il lavoro alla fine è stato completato nel pomeriggio (il pranzo al bar-ristorante di fronte al negozio è stato pagato dalla sottoscritta per scelta personale)e quando è stata installata la lavasecco “nuova” ho visto che come meccanismo era molto simile a quella vecchia, così ho chiesto quanti anni avesse. Mi fu risposto che poteva avere una decina di anni e che prossimamente mi avrebbe fatto avere le istruzioni per il lavaggio. Un paio di giorni dopo l'installazione della nuova macchina  passò il fratello maggiore, addetto all'economia dell'azienda, a cui stupidamente consegnai più assegni post-datati (che non avevo idea fosse un gesto penalmente punibile) con la cifra pattuita.  All'inizio vennero varie volte per insegnarmi i primi passaggi per lavare e asciugare. Arrivarono le feste di Natale e le loro visite da quotidiane da rare diventarono inesistenti nel giro di 10 giorni. E la macchina cominciava già a dare i primi problemi tecnici: un tubo perdeva acqua ad ogni lavaggio e una guarnizione secca permetteva la fuoriuscita dell'odore di percloro che infastidiva me che stavo nel negozio tutto il giorno e i clienti che entravano 
durante la giornata. Inoltre la macchina durante il momento della centrifuga traballava in maniera smisurata, tanto da ottenere un richiamo verbale dall'amministratore del condominio per troppe vibrazioni che addirittura sentivano i condomini del 4 piano. E ancora, la guarnizione della vasca dei fanghi (rifiuti tossici) secca anche quella, permetteva la fuoriuscita, seppur minima, dei fanghi sul pavimento. Durante le feste natalizie, nonostante i problemi e il fatto che fossi aperta al pubblico non li chiamai per rispetto delle feste.
Ho scoperto, chiamandoli nell'anno nuovo, che avevano subito un lutto in famiglia. Il padre, che a metà dicembre era grave, li aveva lasciati quindi al telefono mi fu chiesto di pazientare, che subito dopo la burocrazia e l'aiuto morale alla mamma, sarebbero tornati al lavoro. Nel frattempo non avevo in mano nulla del pagamento effettuato con gli assegni, ma rimasi sulla fiducia ed attesi un loro riscontro, pensando che fosse umanamente una mancanza di rispetto chiedere loro una dichiarazione di pagamento. Nel bel mezzo dei miei problemi tecnici e dei loro famigliari pensai di rivolgermi allo zio della mia amica che venne una mattina del nuovo anno e mi mise a posto la perdita di acqua eseguendo dei raccordi che avrebbero dovuto eseguire subito i tecnici quel giorno durante l'installazione ma che a detta loro sarebbe stato un lavoro che avrei dovuto far eseguire da un idraulico a mie spese. Nel frattempo mi si era accesa una spia sul quadro che non sapevo cosa fosse perchè non in possesso di istruzioni e la macchina non asciugava più i panni, lasciandoli umidi e impregnati di percloro. Lo zio della mia amica si occupò di toccare un po' di spie qui e là sul pannello dei comandi e dichiarò che la spia accesa fosse normale. Mi chiese quindi un rimborso spese per il passaggio e se ne andò. A distanza di 40 giorni dall'installazione della lavasecco finalmente il Sig. M. si presentò in negozio con un operaio per vedere quale fosse il problema e finalmente scoprii che la spia rossa non era altro che mancanza di acqua. Mi insegnò così a risolvere il problema e riguardo le eccessive vibrazioni durante la fase di centrifuga mi dissero che esse erano dovute ad un fissaggio a terra della macchina in parte in zona di sabbia ed in parte in zona di muratura e che non essendo quindi tutta in muratura le viti fissate non tenevano a sufficienza. La soluzione era chiamare un muratore (a mie spese) far bucare il pavimento e creare dei pozzetti in cemento in modo da fissarla meglio. Questa soluzione non mi ispirò perchè essendo in affitto non volevo ridurre il pavimento del locale in un colabrodo. Quindi la tenni così e, per evitare troppe oscillazioni della macchina, cominciai a fare lavaggi meno carichi in modo da evitare troppi movimenti della lavasecco e aumentando i lavaggi settimanali. A marzo anche il fratello maggiore si presentò in negozio per definire la burocrazia e dopo la mia protesta, mi scalò il servizio pagato per l'intervento dello zio della mia amica. Da quel momento in avanti mi aspettavo tornassero per portarmi un cambio di guarnizioni, ma nulla avvenne. Nel frattempo l'estate era alle porte e la situazione non cambiava se non che gli assegni venivano incassati mese dopo mese. Parlando con altri miei fornitori a proposito della macchina e dei fratelli R., venne fuori che tutti stavano alla larga da loro perchè abituati a lavorare in modo poco corretto in tutta la zona di Torino e cintura: svuotavano le lavanderie che chiudevano per fine attività rimuovendo macchine che invece di finire dismesse venivano letteralmente rifilate ad altre lavanderie al cui interno lavoravano evidentemente persone incompetenti e ingenue come me. In effetti mi resi conto di tutto ciò perchè sulla macchina non esisteva una targa d'immatricolazione né ho ricevuto col tempo istruzioni e garanzia della stessa. Finalmente insospettita chiamaio un tecnico con cui collaboro da quando ho aperto il negozio. Quando venne a vedere la macchina si mise le mani nei capelli: la macchina era una vecchia lavasecco non più in commercio perchè non più a norma (in effetti nei comandi aveva ancora la scheda di programmazione, come l'aveva la macchina che avevo sostituito, cosa che non hanno più le macchine dal 1995 in avanti a norma Cee). Le vibrazioni rumorose non erano dovute al problema del pavimento, come aveva già detto un muratore a cui mi ero rivolta, bensì alle viti di fissaggio sotto l'apparato della centrifuga. E per quel che riguarda le guarnizioni il perito mi disse che era normale che non me le avessero sostituite in tutti questi mesi: non essendo più in commercio sicuramente i fratelli R. non avrebbero saputo dove reperirle.
Sfinita,  ad Agosto mi sono rivolta ad un avvocato. Un avvocato donna con gli attributi giusti a detta di varie persone tra cui mia mamma, i miei suoceri, mia cognata e una mia amica.  Speranzosa che tutto si chiudesse in fretta, senza non pochi problemi anche con l'avvocato stesso, finalmente un paio di settimane fa sono venuti a togliermi il macchinario. 
Mi sono chiesta quante siano le persone disoneste che ci attorniano ogni giorno. Sono davvero tante. Ma la cosa che rende il tutto più ignobile è che questi Fratelli R. sono padri di famiglia, genitori che insegnano ai loro figli la disonestà giorno dopo giorno. Che passano ai loro cuccioli l'idea di "fregare il tuo prossimo", perchè bisogna proprio essere in gamba per smontare un macchinario che dovrebbe finire in discarica, pulirlo, sistemarlo un pò e passarlo in un'altra lavanderia, installarlo e raccontarci su un sacco di balle pur di guadagnarci una misera cifra. Eppure è andata così. Ed io mi sono sentita la Regina dei fessi, degli ingenui e degli inesperti in materia. Ma la cosa che mi consola di più è che dopo 4 anni di attività ora sono una lavanderia ecologica, che non nuocerà più l'ambiente nè in primis le mie figlie che stanno in negozio con me. Però mi rimane l'amaro in bocca, per vari motivi: uno, quello di non averli denunciati. Il problema è che avevo la gravidanza in corso e non mi sentivo proprio di finire davanti a giudici o in tribunale.....volevo togliermi il problema al più presto. Due, essendo arrivati ad accordi senza bisogno di tribunale, io mi sono dovuta sobbarcare le spese di un avvocato e loro no, perchè non hanno risposto con l'avvocato, ma facendosi 2 conti evidentemente costava meno loro venirmi a togliere la macchina. Quindi è vero che alcuni dei miei assegni non li hanno più incassati...però è vero che hanno guadagnato una parte di soldi su un rottame. Ed io ci ho perso un macchinario in negozio indispensabile al lavoro senza chiedere loro i danni morali, lavorativi ed etici. Tre, non sono sicura che il rottame non sia stato di nuovo rivisitato e rifilato ad un'altra lavandaia fessa come me, cosa che mi turberebbe sul serio!!! 
Ma la storia è finita, l'amaro in bocca c'è ma la voglia di migliorare il lavoro nella mia attività è molto, quindi mi sistemerò in altro modo pur senza la macchina. E d'ora in avanti terrò un occhio sempre aperto sui disonesti che passano nel mio negozio. Per come sono fatta io non sono sicura che li riconoscerò, ma nel frattempo mi auguro che il lavoro disonesto di questi Fratelli R. verrà prima o poi smascherato. Lo spero con tutto il cuore. 

4 commenti:

  1. Che odissea! Potevi scriverci il nome di questi disonesti fratelli! Magari avresti aiutato chi li incontrava lungo la strada! Baci belli! Monica

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  2. I tuoi post mi spaventano ancor prima di iniziare a leggere....sono lunghissimi.
    Ora sono un po' di corsa quindi non leggo, tornerò in un altro momento.
    ciao ciao

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  3. Mi spiace per le tue disavventure. E' bello leggere però che nonostante tutto sei riuscita a guardare avanti. La gente disonesta purtroppo c'è in tutti i campi, quando a me capitano cose del genere io ci rimango sempre male perché penso che a me nemmeno verrebbe in mente di fare certe cose. Meglio essere un po' fessi che disonesti, però!
    Un abbraccio!
    Eli

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