sabato 4 giugno 2011

Nata nel giusto periodo....??


Sono stata un pò assente dal blog per risolvere un problema personale/famigliare. Non risolto, peraltro, ci sono questioni che le prendi come vengono e le accetti, magari prima con un pò di inquietudine poi subentra il positivismo. Per fortuna....Ma va beh. Comunque in questo periodo spesso ho pensato che stavo vivendo momenti condivisibili ma non ho mai avuto il tempo, la voglia, l'ispirazione per scriverli.
Uno di questi momenti è stato il rendersi conto che a volte quando penso che vorrei essere nata nel periodo dei nostri nonni, forse sbaglio......
Una nonna a me cara (ma molto più cara a Maddalena!!!!) mi ha raccontato uno stralcio della sua vita. Lunedì scorso è stato il compleanno di sua figlia e lei  tutte le volte che se ne parla o che sta con Maddalena si rammarica di non aver potuto seguire la sua piccola appena nata perchè si è ammalata di fegato e ha perso un anno della sua vita, il primo anno. Questa volta, mi ha raccontato un pò più in specifico come ha trascorso il giorno del parto. Brevemente; al mattino si è svegliata, suo marito le ha chiesto se aveva già deciso il nome del nascituro se fosse stata una femmina. Elencati 2 o 3 Mariuccia si è resa conto che al marito non piacevano ed è uscito di casa dicendole: "A me piace tanto Marisa. Poi tu fai come ti pare". Ed è andato a lavorare. In mattinata la futura puerpera ha cominciato il travaglio, allora è corsa da una vicina, allora benestante che aveva il telefono, che ha chiamato un parente di Scalenghe che aveva la macchina che è venuta a prenderla e l'ha accompagnata in ospedale a Moncalieri. Lì le hanno fatto una puntura per velocizzare il travaglio e ha partorito. Allora tramite non ricordo più chi, sono andati a chiamare il marito che si è fatto una corsa di km e km  per andare a trovare la bimba che era nata. Ecco com'è nata Marisa.
Altro che ambulanza, paternità, libri dei nomi, messaggi del cellulare per annunciare le nascite e nomi come Alex, Gabriel o Chantal.......
Un'anziana cliente del negozio l'altro giorno mi ha confessato che le piace l'abitudine di noi donne moderne di vestirci come vogliamo. Mi diceva:"...altro che come una volta che bisognava mettere le calze, la longuette, il foulard....dovevamo essere tutte uguali...." e poi ha tirato fuori la moda, che non riesce proprio a concepire, dei pantaloni strappati.... "Sono già di idee aperte " diceva,"ma il comperare dei pantaloni strappati e rattoppati e pagarli una cifra, proprio non lo concepisco.....". In chiusura, dopo i vari racconti di mio nonno 85enne che mi ha fatto tempo fa, forse ho capito in che epoca vorrei essere nata: quella dei miei genitori. Era l'inizio in cui le donne si battevano per poter dire la loro, ma non così tanto da non riuscire a seguire i loro figli. La moda più osè era una minigonna o i pantaloni a zampa di elefante e la capigliatura cotonata e non tutte quelle strampallerie che si vedono oggi, che ho solo 34 anni ma non le capisco prorpio, un pò come l'anziana cliente.....I figli giocavano per strada e non era un susseguirsi di litigi tra vicini perchè i bambini danno fastidio al palazzo....e potrei elencarne non so quante ma sono sicura che chi lo sa, ha capito che la tecnologia ha fatto passi da gigante, a volte fin troppo.......

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